A Casamicciola i servizi essenziali si reggono sulle collette pro Enti governativi Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Mercoledì 10 Ottobre 2007 10:15

A Casamicciola i servizi essenziali si reggono sulle collette pro Enti governativi

Nel paese della cuccagna va di moda il metodo della tassazione occulta. Richieste di contributo che in realtà vanno a coprire spese che il cittadino ha già ampiamente pagato con la tassazione sul reddito annuo. Eppure vista la sostanziale inamovibilità dei soggetti responsabili questo sembra l’unico modo per andare avanti.

Nella Basilica di Santa Maria Maddalena ancora colpevolmente inevase le pratiche per l’adeguamento dell’impianto elettrico. Per i lavori i fedeli e la cittadinanza sodalizzano con il Parroco impegnandosi in una raccolta di fondi che dovrebbe almeno raggiungere i 50mila euro. A scuola la preside Frallicciardi su mozione del consiglio invita i genitori a contribuire con una cifra che va dai 5 ai 12,50euro per il servizio fotocopie, toner e carta compresi, fermo restando l’acquisto di altro materiale didattico e della carta igienica!

Altro che collette pro bisognosi e raccolta di fondi per i più poveri. Nel paese della cuccagna si raccolgo soldi per sostenere le spese che altrimenti dovrebbero essere a carico degli enti governativi. Enti governativi che secondo specifiche disposizioni normative per questo prelevano dalle tasche dei cittadini emolumenti e percentuali di contributo. Emblematici a Casamicciola Terme i casi delle due collette previste per l’adeguamento normativo degli impianti di un edificio comunale e per il servizio “fotocopie” a scuola.
La secolare storia della Chiesa Madre di Casamicciola Terme in onore della Santa Patrona Maria Maddalena, è certamente eccezionale, intendendo riferirsi alle circostanze ed agli uomini che storicamente sono legati alla sua realizzazione. E quel che accade ai giorni nostri contribuisce a renderne ancor di più il senso di eccezionalità. Il suo ruolo ed il suo valore intrinseco certamente basterebbero da soli a giustificare l’urgenza di interventi e lo stanziamento di fondi. Eppure non è cosi. L’emblema da solo non riesce ad autoreferenziarsi e non servono neppure le spinte all’azione da parte di alti prelati e signori influenti. Alle soglie del 2008  l’adeguamento alle norme di sicurezza di taluni settori stenta ad arrivare, anzi preso atto che soldi il comune non è ha, Don Vincenzo Avallone mobilità da solo la comunità che raccoglie fondi per finanziare le opere di adeguamento! Oggi, dopo più di un secolo, la “nostra cattedrale”, che pur dovrebbe conservare un suo profilo di eccezionalità e urgenza, potrebbe non godere più di quello splendore che l’ha contraddistinta nei decenni, poiché, la modernità e la cultura dominante di una classe dirigente cittadina, che sta influenzando, in un modo o nell’altro, tutte le altre, la velocità di una macchina amministrativa che tende a definire le questioni delle competenze per le soli parti che le riguardano, portano ad emarginare alcuni aspetti fondamentali della storia sociale, culturale ed umana di un paese, il nostro paese. Mentre poco distante sul mare un'altra parrocchia è stata addirittura con celerità e somma urgenza dotata di una discesa a mare. Forse perché non tutti i Parroci, pardon i Santi, abitano in paradiso o forse perché influiscono meno sul pacchetto voti. Fatto sta che ancora una volta la comunità torna con civiltà e senso di responsabilità a mettere mano alla tasca per aiutare Don Vincenzo e la parrocchia. Con sacrificio il cittadino paga lo scotto di amministratori che non sanno gestire le finanze ed i soldi e versa quote che in realtà sono già state stornate dai bilanci familiari con la tassazione dei guadagni annui. Lo stesso dicasi infatti per la scuola che il cittadino già finanzia sotto la voce “Istruzione” e che a Casamicciola con la preside Fralliciardi ad attuare la decisone del consiglio d’Istituto chiede nuovi contributi per il servizio fotocopie. Un servizio dove deve intendersi compresa la carta in risme, il toner e la manutenzione dell’apparecchio.
Ma perché non tornare al dettato che non ha mai fatto male a nessuno, almeno si impara a scrivere ed ascoltare, a leggere e l’ambiente con tutto questo consumo di carta ed inchiostro sarà meno inquinato. E poi i libri se ci sono le fotocopie a cosa servono. Mediamente ogni anno una famiglia in libri spende sui 1000 euro, se non si usano perché comprali? Oppure se si usano a che servono le fotocopie? E se servono che le spese siano sostenuta da chi le richiede e dalla scuola che ha già attinto in abbondanza dalle famiglie. Senza volere mettere in conto la turnazione per acquistare acqua da bere, carta igienica, bicchieri, colori e quant’altro venga richiesto. A proposito per chi volesse contribuire alle fotocopie, visto che al contro si core il rischio di veder ghettizzato il proprio pargolo, la quota è 5 euro alle materne, 10 alle elementari e 12, 50 alle medie…euro più euro meno.  Contribuite gente, contribuite questo è il nuovo sistema della tassazione occulta dove tutto finisce nel calderone del solito debito pubblico pagato dai soliti ignoti.

Ultimo aggiornamento Sabato 16 Maggio 2009 09:23