Utilità del pap test Stampa
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NapoliNews - Sanità
Scritto da Achille Della Ragione   
Martedì 27 Ottobre 2009 19:32

Utilità del pap test

Uno dei più insidiosi nemici della donna è rappresentato dal cancro dell’utero, ma si tratta di un nemico che, anche se subdolo e micidiale, potrebbe essere sconfitto sempre e completamente dalla donna. Purtroppo non accade che raramente che a vincere sia la donna, infatti molto spesso è il cancro a trionfare nella terribile battaglia, nella quale una volta che esso ha acquistato un certo vantaggio, lascia la paziente ed i medici che le si affiancano per aiutarla senza alcuna speranza e costretti ad uno scontro il cui esito è purtroppo scontato: la sofferenza prima e la morte poi, ineluttabile.

Per vincere sempre la sua battaglia la donna possiede un sistema semplicissimo, innocuo, indolore ed efficace costantemente: sottoporsi una volta l’anno ad un prelievo vaginale per eseguire il pap test, pochi secondi una spesa minima ed il cancro è sconfitto! Se tutte le donne si sottoponessero a questa semplice indagine il cencro dell’utero scomparirebbe dalla faccia della terra e troverebbe posto soltanto nei libri di storia della medicina.
Il cancro dell’utero è un nemico subdolo, potremmo dire scorretto; infatti prima di manifestarsi in maniera implacabile sta zitti zitto, senza dar luogo ad alcun sintomo né fastidio per la donna, la quale ignora di albergare dentro di sé un’insidia mortale.
In questa fase silente che a volte dura anche alcuni anni  l’unico metodo per rivelare la presenza del cancro è data dal pap test.
Svelato in questa fase pre clinica, prima cioè di essersi manifestato con sintomi quali dolore, febbre, perdite di sangue, dimagramento ecc., il cancro è sempre curabile nel 100% dei casi tramite un intervento chirurgico che porta alla guarigione totale e definitiva senza alcun pericolo di ricadute.
Se invece il carcinoma viene scoperto dal ginecologo a seguito di una visita richiesta dalla donna per dei fastidi clinici, in genere rappresentati da un’importante emorragia, allora la battaglia è già persa in partenza, ancora prima di cominciare qualunque terapia, la quale potrà rappresentare soltanto un palliativo.
Ribadita, crediamo, l’assoluta inutilità di sottoporsi periodicamente a questa indagine, descriviamola brevemente: il pap test prende il nome dal suo ideatore, il ginecologo di origine greca Papanicolau e consiste nel prelevare dalla vagina e dal collo dell’utero(portio) della donna un po’ di secrezione, servendosi di una spatoletta di legno; tale manovra è naturalmente completamente indolore. L’indagine può essere eseguita senza problemi, servendosi di speciali spatole, anche nelle donne vergini.
Il secreto vaginale, una volta raccolto con la spatoletta, viene strisciato su dei vetrini, quindi sottoposto ad una serie di colorazioni e poi letto al microscopio.
Le cellule esaminate vengono inquadrate in 5 classi indicate con i numeri da I a V.
La I classe è rappresentata da cellule normali.
La II classe da cellule con caratteri di infiammazione.
La III, IV e V classe sono costituite da cellule con aspetti di anormalità sospette di degnazione neoplastica(tumorale).
Quando il pap test dà luogo come risultato ad una di queste ultime classi è necessario procedere ad ulteriori accertamenti(biopsia della portio, raschiamento diagnostico, colposcopia) per definire con certezza la diagnosi.
Per quel che riguarda la frequenza con la quale bisogna sottoporsi al pap test come regola generale tutte le donne dopo i 18 anni dovrebbero sottoporsi a tale esame ogni 12 mesi; ciò è valido per coloro i cui risultati siano la I o al massimo la II classe.
Sarà ad ogni modo il ginecologo a cui ci si rivolge per lo striscio a consigliare, quando consegna il risultato, dopo quanto è opportuno ripresentarsi per un  nuovo esame.
Achille della Ragione

Ultimo aggiornamento Martedì 27 Ottobre 2009 21:15