Onorato Carcaterra, Custode della Terra Santa Stampa
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Ricerche Storiche D'Ambra - Ricerche Storiche
Scritto da Anna Maria Sepe   
Giovedì 26 Febbraio 2009 18:30

Onorato Carcaterra, Custode della Terra Santa

( 18-11-1998 A.M. SEPE, “Il Golfo” ) Con ampia partecipazione di popolo e di autorità, civili, culturali ed ecclesiastiche, a Forio é stato commemorato Giovanni Carcaterra (1871-1940), in religione P. Onorato da Forio dell'Ordine dei Frati Minori Francescani. La cerimonia é iniziata nella chiesa di S. Michele con una messa in suffragio, celebrata dal parroco don Pasquale Sferratore che nella toccante omelia ha ricordato, fra l'altro, di essere lontano parente di mons. Carcaterra. Ha portato il saluto dell'amministrazione comunale l'assessore alla Cultura prof. Aniello Penza e quello di S.E. Il vescovo, mons. Filippo Strofaldi, il parroco don Michele Romano, delegato per la circostanza.

Indi ha preso la parola l'oratore ufficiale, l'avv. prof. Nino d'Ambra, presidente del Centro di Ricerche Storiche d'Ambra, che ha esordito parlando dell'infanzia contadina di mons. Carcaterra proprio in quella contrada, Monterone, «che ha visto per il passato uomini forti e volitivi, sempre di grande intelligenza, ma non sempre votati al bene, come i casi noti del bandito Ciccastritto e di Caterina d'Ambra che per vendicare il fratello innocente ucciso dai gendarmi, ne assassinò ben undici soffocandoli con lo zolfo». Ha detto d'Ambra che Carcaterra aveva appena 13 anni quando lasciò l'Italia per la Terra Santa. Compì i suoi primi studi prima presso il Collegio Serafico di S. Giovanni in Montana, poi a Nazareth dove indossò l'abito francescano; a Betlemme si dedicò agli studi filosofici e a Gerusalemme a quelli teologici. Nel 1894 fu consacrato sacerdote dal Patriarca di Gerusalemme. Fu professore di discipline letterarie e poi rettore del Collegio di Emmaus, dove fu altamente apprezzato e per il suo insegnamento e per la sua capacità non comune nel dirigere tale istituto. Durante i primi dieci anni trascorsi in Medio Oriente - ha continuato l'oratore - allargò i suoi orizzonti culturali con un'operosità incredibile, «ecco perché sono stato due volte a Gerusalemme, a cercare i documenti che lo riguardavano é vero, ma soprattutto per tentare di entrare, specie emotivamente, in quell'atmosfera serafica che pur dovette essere di grande stimolo all'operosità di P. Onorato da Forio». Nel 1900 fu a Roma per conseguire la laurea in sacra teologia e poi ritornò a Gerusalemme dove insegnò per sei anni teologia morale e diritto canonico nel seminario di S. Salvatore. Nel 1906 dovette trasferirsi in Italia perché fu nominato commissario di Terra Santa a Napoli, carica che conservò per circa sei anni. Ha continuato l'avv. d'Ambra: «P. Onorato Carcaterra nel 1912 fu nominato Custode di Terra Santa a Gerusalemme. Fu una scelta oculata perché la sua cultura e la conoscenza della cittá santa, avrebbe potuto, fra l'altro, risolvere una plurisecolare questione tra la Spagna e la Santa Sede, in quanto le risorse che provenivano da tutto il mondo venivano amministrate dai frati spagnoli e non dal Consiglio di Custodia (Discretorio) con a capo il Custode. In sostanza era il Consolato spagnolo a Gerusalemme a dare le effettive direttive di spesa e non gli organi della Custodia di Terra Santa, né tanto meno il Vaticano. Per risolvere tale questione P. Onorato Carcaterra ebbe una delega scritta ad hoc a firma dell'allora Papa Pio X. Lo scontro con la diplomazia spagnola fu fatale ed ebbe ripercussione a livello di Stati e cioè tra la Spagna e la Santa Sede. A questo punto il Vaticano, per non rompere i rapporti con la cattolicissima Spagna, "promosse" P. Onorato da Forio a Vescovo di Ariano di Puglia, nominando un altro custode (P. Serafino Cimino da Capri). Davanti a Giovanni Carcaterra si aprirono due strade: 1) accettare la dignità vescovile con tutte le conseguenze positive anche economicamente che gliene sarebbero derivate, ma nel contempo avallare quello che già l'opinione pubblica, contrariamente al vero, diceva e cioè che aveva disobbedito al Papa e, soprattutto, aveva preso iniziative personali che non gli competevano compromettendo i rapporti tra la Spagna e la Santa Sede; 2) oppure, con una dolorosa rinuncia, affermare nei confronti del Mondo che egli aveva obbedito alla lettera alle disposizioni scritte del Papa e che aveva difeso con tutte le sue capacità i diritti del Vaticano in Medio Oriente. Scelse questa seconda strada, forse piú umana che francescana, e rinunziò alla nomina di Vescovo con una lettera piuttosto dura inviata al Papa l'8 luglio 1914. Dopo due giorni il Papa, offeso, lo privava delle funzioni episcopali. L'anno successivo, con il nuovo Papa Benedetto XV, previo atto di sottomissione di P. Onorato, il 27 maggio 1915 veniva nominato Vescovo Titolare di Ipso. La questione tra la Spagna e la Santa Sede, che durava giá da secoli con alterne vicende, non terminò con la sostituzione di P. Onorato Carcaterra, ma é durata fino ai nostri giorni, allorché con l'avvento della monarchia in Spagna, quest'ultima ha rinunziato a favore del Vaticano, a tutti i suoi eventuali diritti sulla Custodia di Terra Santa». L'avv. d'Ambra ha concluso con un appello ai foriani affinchè le spoglie mortali di mons. Carcaterra (scomparso a Grumo Nevano dove nel 1940), vengano traslate nel suo paese per trovare degna collocazione. Alla fine dell'appassionato discorso - tenuto, come sempre, a braccio dall'avv. d'Ambra - si é formato un corteo con a capo il sindaco Franco Monti, preceduto dal gonfalone del comune con i vigili in alta uniforme, che dalla Chiesa di S. Michele si é recato presso la lapide, dedicata dal Comune e dal Centro di Ricerche Storiche d'Ambra a mons. Carcaterra, lapide a cui il primo cittadino, fra gli applausi e la commozione del numeroso pubblico presente, ha tolto il drappo che la teneva nascosta. Hanno presenziato all'intera cerimonia, fra gli altri: il sindaco di Forio, gli assessori comunali prof. Aniello Penza, Nicola Lamonica e Fortuna Iacono, i parenti di Mons. Carcaterra, il preside prof. Vito Trofa e consorte, la prof.ssa Gemma d'Ambra, il generale dr. Paolo Castagliuolo, l'avv. Giovanni Regine, il vice preside prof. Agostino di Lustro presidente del Centro di Studi sull'isola d'Ischia, il preside prof. Vito Ottato, l'ing. Francesco Sanso e consorte, il dr. Michele Arturo e dr.ssa Mariella Regine, la dr.ssa Margherita Ambrosio, il dr. Franco Regine, il geom. Ferdinando Amalfitano, la signora Adele Patalano, il rag. Giuseppe Sorrentino, il geom. Vito Coppa, l'avv. Gaetano Regine, il prof. Matteo Verde, la studentessa Teresa d'Ascia e tantissimi foriani della contrada Monterone che vide bambino il vivace Giovanni Carcaterra (chi scrive si scusa per gli altri di cui non ricorda il nome).
Ultimo aggiornamento Domenica 22 Marzo 2009 17:00