Per lo scrittore Giuseppe Ferrandino Stampa
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Ricerche Storiche D'Ambra - Ricerche Storiche
Scritto da Mauro Scotto D'Abusco   
Martedì 21 Settembre 1999 18:31

Per lo scrittore Giuseppe Ferrandino

La serata, organizzata dal Centro di Ricerche Storiche dell’infaticabile avvocato Nino d’Ambra, ha registrato una straordinaria presenza di pubblico.
Le analisi letterarie dei relatori, tutti isolani.
Gli aneddoti, tanti. E, in anteprima assoluta, la presentazione dell’ultimo lavoro dell’autore,” Lidia e i Turchi” una favola per ragazzi. Una <<rimpatriata>> verrebbe da dire. Un piacevole incontro con vecchi e nuovi amici. Dopo tutto è stato questo lo spirito che ha animato la piacevolissima serata di sabato, in onore dello scrittore casamicciolese Giuseppe Ferrandino, l’apprezzato autore di Pericle il Nero (Adelphi), opera considerata lo scorso anno da Antonio D’Orrico di “Sette-Corriere della Sera” <<il più bel libro dell’anno>>.

L’incontro, organizzato dal Centro di Ricerche Storiche d’Ambra del dinamico ed infaticabile avvocato Nino d’Ambra, ha registrato una eccezionale presenza di pubblico, una platea selezionata di intenditori (tra i quali figurava il fratello Arnaldo, primo cittadino si Casamicciola Terme) che ha voluto, in questo modo, testimoniare concretamente il proprio affetto e la propria stima all’illustre concittadino.
E Ferrandino ha voluto ringraziare gli isolani, presentando in anteprima assoluta nella sua Ischia il nuovo romanzo Lidia e i Turchi della Casa Editrice Mondatori, una bella favola per ragazzi che la giovanissima Rosa d’Ambra, figlia dell’avvocato Nino, ha recensito per la platea, dopo aver letto in un solo giorno la prima copia del libro, regalatole con dedica da Ferrandino.
L’impeccabile scaletta della serata ha sorpreso piacevolmente per la scelta degli oratori: erano tutti isolani. Dapprima la professoressa Angela d’Onofrio, con la sua relazione Il Nero italiano, ha brevemente illustrato i contenuti e i significati delle opere di Peppe Ferrandino Pericle il Nero e Il Rispetto (Adelphi), tracciando un significativo ritratto dei protagonisti dei due romanzi ed enfatizzando con grande arguzia i temi del “nero” e del male che, in lungo ed in largo, s’insinuano nei due lavori.
E’ stata, quindi, la volta dello studente universitario Andrea Esposito, che ha voluto ricordare il Ferrandino fumettista, da lui definito uno dei simboli per la generazione degli amanti del fumetto d’autore.
A questo punto, entrava in scena il dottor Crescenzo Di Spigno, amico d’infanzia di Ferrandino, che ha ricordato le interminabili giornate trascorse insieme a Peppino, divise tra il divertimento e lo studio all’università. Già, perché Peppe Ferrandino, insieme a Crescenzo Di Spigno, ha frequentato la facoltà di medicina a Napoli, non portando, però, a termine i propri studi. <<Gli mancavano soltanto quattro esami – ha esclamato il dottor Di Spigno – E pensare che aveva anche un’ottima media: quella del 28. Ma, nel motivarmi la sua scelta, mi rivelò che aveva finalmente compreso quale fosse la “sua”strada:voleva scrivere!>>.
E’ spettato poi al bravo e simpatico giornalista de “Il Mattino” Ciro Cenatiempo, commentare il “Bianchi e le Americane”, il feuilleton pubblicato a puntate dal Corriere della Sera. <<Non è stato il classico” fogliettone” estivo, ma un testo di piacevole lettura, ricco di spigolature significative ed elementi “gustosi”>>.
La serata, inoltre, è stata impreziosita dalla lettura di alcuni stralci de Il rispetto e di Pericle il Nero, ad opera di Carla Di Costanzo.
Finale a sorpresa, con Ferrandino che riceveva in dono una pergamena dalle mani del professor d’Ambra, a nome del Centro di Ricerche Storiche e di tutta la comunità isolana. E a Peppe Ferrandino, visibilmente sorpreso della meravigliosa accoglienza riservatagli, non è restato altro che esclamare.<<Vi ringrazio tutti, è stato bellissimo . Sono emozionantissimo>>

(di Mauro Scotto d'Abusco –“ Il Golfo” del 21.9.1999).

Ultimo aggiornamento Giovedì 07 Maggio 2009 18:35