Ischia: Multe non pagate, la magistratura indaga Stampa
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IschiaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Sabato 01 Marzo 2008 15:52

Ischia: Multe non pagate, la magistratura indaga

"Indago sul virus della corruzione": importanti sviluppi isolani per l’inchiesta del pm Filippo Beatrice

Il magistrato a capo dell’inchiesta sulla nuova tangentopoli ha disposto il sequestro di tutti i verbali della Polizia Municipale di Ischia relativi il settembre 2005. Saccheggiare danaro pubblico con documenti in regola. È qui che comincia il viaggio all´interno di un meccanismo che sembrava perfetto: il politico crea l’emergenza il burocrate guida le procedure per risolverla, gli imprenditori e le imprese dai soci politici occulti corrono a offrirli. Tutti amici, tutti in società. In principio furono le mazzette.

Soldi avvolti in fogli di giornale freschi di stampa, messi dentro valigette con le serrature d'ottone, nascosti in un pacchetti lasciati casualmente sul tavolino del bar accanto a brioche e cappuccino. Sedici anni dopo, però, c’è un'inchiesta  che racconta la nuova stagione delle mazzette. E sì, perché dopo che la prima repubblica è stata travolta da Tangentopoli, la seconda se n'è inventata un'altra. «Affinata, raffinata, sofisticata».
Piercamillo Davigo, magistrato esperto in materia di lotta alla corruzione paragona questi fenomeni ai virus che, nel tempo, mutano e diventano più resistenti alle cure. Aggiunge, però, che anche i rimedi progrediscono e le terapie, pian piano, si adattano al nuovo nemico da combattere. Sono pressappoco questi gli scenari aperti dalla recente inchiesta condotta dal pm Filippo Beatrice che getta finalmente luce sulle nuove diramazioni della tangentopoli contemporanea. Un inchiesta con importanti sviluppi anche ad Ischia dove ora s’indaga sulle multe non pagate. Il magistrato a capo dell’inchiesta sulla nuova tangentopoli ha disposto, infatti, il sequestro di tutti i verbali della Polizia Municipale di Ischia relativi al settembre 2005, verbali però in possesso della società Gest Line incaricata del servizio di riscossione. Dunque un mese ben specifico e ben focalizzato che di sicuro costituisce un importante tassello di collegamento in una mappa genetica del sistema corruzione che gli inquirenti metodicamente cercano di tracciare per delineare l’elemento distintivo della nostra classe dirigente ( gran parte intendiamoci bene) impegnata a far fruttare i propri interessi celandoli dietro quelli del bene comune. All’epoca dei fatti passati al microscopio dagli inquirenti la riscossione delle contravvenzioni elevate, come dicevamo, era affidata alla Gest Line, la società costituita all’ombra del Vesuvio nel 2001 con un unico socio, il San Paolo IMI, e destinata ad effettuare attività di liquidazione e di accertamento dei tributi e quelle di riscossione dei tributi e di altre entrate delle province e dei comuni. La Gest Line , nell’ambito delle attività finalizzate alla riscossione dei tributi non pagati spontaneamente dai contribuenti, in qualità di Commissario Governativo per la provincia di Napoli e Caserta, può inviare a tali soggetti una comunicazione preventiva che preannuncia l’eventuale successiva esecuzione del fermo amministrativo sui beni di proprietà del moroso. Questo strumento non deve essere autorizzato da alcun Ente Locale o Comune in quanto previsto da una norma di legge alla quale i concessionari sono tenuti ad adeguarsi. Ora quel che la magistratura intende chiarire è il perché ad alcuni procedimenti ben determinati non sia stato dato corso. Insomma si dovrà chiarire, se come ipotizzato dagli inquirenti non tutti i verbali di contravvenzione elevati siano stati pagati o meglio se le contravvenzioni elevate corrispondano a quelle pagate e nel caso d’incongruenze stabilire il motivo delle stesse.

Ultimo aggiornamento Giovedì 25 Aprile 2013 14:29