Forio: Commento Foriano, La societa' della solitudine Stampa
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ForioNews - Politica
Scritto da Peppe D'Ambra   
Martedì 01 Marzo 2005 11:39

Commento Foriano, di Peppe D'Ambra

LA SOCIETA' DELLA SOLITUDINE
Già altre volte mi sono trovato ad affrontare questo tema e tutto ciò che questa società sta creando nella sua sfrenata corsa senza scopi reali. Tutti noi, chi più chi meno, corriamo sempre di più verso il vuoto e la solitudine, nonostante che la maggior parte delle nostre giornate le viviamo a diretto contatto con tante altre persone. La nostra fanciullezza è stata caratterizzata dall’unica vera e reale preoccupazione di scampare a qualche possibile malattia e gli esseri umani portavano a termine la loro vita circondati dall’ affetto di figli e nipoti.

Oggi purtroppo il nostro nuovo modo di vivere ci ha letteralmente allontanati da tutte quelle cose che tenevano unite molto saldamente tutte le famiglie abbastanza numerose. Io per esempio ricordo con tanto piacere e, nello stesso tempo con molto rimpianto, le tante feste che allora giovinetto trascorravamo attorno a lunghissime tavolate imbandite dove a capo tavola sedeva il nonno. Soprattutto la famiglia di mia mamma, abbastanza numerosa, aveva la sanissima abitudine di trascorrere le giornate di festa al gran completo. Le vicissitudini della vita portarono il sottoscritto e la sua famiglia ad allontanarsi da questa isola per altri lidi e da quel preciso momento terminano questi miei bellissimi ricordi. In una città in cui non avevamo nessun parente e per lo più distante anni luce dalla nostra isola dove bene o male ci conoscevamo tutti, la mia fanciullezza dovette scontrarsi con altre realtà. Con l’amara realtà che pur abitando in un palazzo di 7 piani con 14 nuclei familiari a stento si riuscì, dopo aver vinto tante assurde diffidenze e pregiudizi, ad istaurare un piccolissimo rapporto solo con la famiglia che abitava sullo stesso pianerottolo. Purtroppo si iniziava a prefigurare quello che poi si sarebbe verificato in tutta la nostra società. E man mano che passavano gli anni caratterizzati dagli sporadici ritorni su quest’isola mi rendevo conto che anche qui stavano cambiando molte cose e che quei valori che tenevano unite famiglie molto numerose sempre più spesso venivano a mancare fino a scomparire del tutto. Oggi a stento si riescono passare le feste con un fratello mentre gli altri preferiscono altre situazioni. Neanche mio padre e mia madre hanno avuto il piacere di vivere la loro vecchiaia come l’avevano vissuta i loro genitori. Difficilmente hanno potuto vivere le feste circondati da tutti i figli e nipoti, c’era sempre qualcuno che aveva altre cose da fare o altri interessi. E vi garantisco che le giornate di festa perdevano molto della loro bellezza se a tavola mancava qualche figlio o nipote. Già nelle settimane scorse ho parlato, se non ricordo male, di come vengono visti, gli anziani in alcune (troppe) famiglie. Del senso di fastidio con cui si parla delle esigenze degli anziani, del loro egoismo a non lasciare vivere in piena libertà la vita ai propri figli etc. etc. Manco ai cani se poi il vecchietto inizia a non essere più autosufficiente, vere e proprie tragedie che vedono scatenarsi figli contro figli, su chi deve accudirli. Fin quando poi i vecchi posseggono beni ed averi ancora ancora riescono a garantirsi una vecchiaia tranquilla se non hanno ceduto alle richieste dei propri figli e fatto il “testamento” prima del tempo. Che squallore di risultato si è riuscito ad ottenere con la nostra cosiddetta civiltà e libertà di costumi. Se il vecchietto è benestante finirà i suoi giorni in un lussuoso pensionario tra i suoi simili senza però la cosa più importante l’affetto dei suoi cari. I cari familiari intanto si sentono con la coscienza a posto nei confronti dei loro simili e vivono felici la loro vita caratterizzata sempre di più dalla più profonda solitudine in attesa, se tutto va bene, di fare la stessa fine dei loro cari anziani. Insomma oggi non si rendono conto che si stanno preparando il terreno per vivere, se saranno fortunati, la loro vecchiaia ancora peggio di come la stanno facendo vivere alle loro persone anziane. Già in molte famiglie mangiare insieme ai propri figli, che vivono ancora in famiglia diventa, col passare dei giorni, sempre più un lusso. Ma questo non rappresenta altro che il prezzo da pagare ad una vita passata a rincorrere falsi miti e mete. Tutti noi corriamo il più delle volte senza più sapere verso quale reale obbiettivo. Corriamo e basta, solo per scimmiottare i più, quando troveremo ilo coraggio di fermarci e guardarci in uno specchio molto probabilmente faremo molto fatica a riconoscerci. L’importante però e correre per raggiungere solo falsi obiettivi.

Ultimo aggiornamento Domenica 26 Agosto 2012 19:27