Avatar, un capolavoro epocale Stampa
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ItaliaNews - Intrattenimento
Scritto da Achille Della Ragione   
Domenica 10 Gennaio 2010 14:51

Avatar, un capolavoro epocale

Mentre una folla di vip sgomitava scompostamente per poter partecipare all’Auditorium di Roma all’anteprima di Avatar per l’Italia, per me è bastato comprare il biglietto al cinema Embassy di Parigi e rendermi conto di aver assistito ad un film epocale, di quelli come la Corazzata Potemkin o Via col vento che hanno scandito la storia del cinema.

Ed infatti in appena venti giorni di programmazione la pellicola si è posizionata per incassi al secondo posto di tutti i tempi alle spalle di Titanic, altro capolavoro di Cameron, al quale oramai non resta che battere se stesso. Anche la critica internazionale plaude entusiasta, cosa inusuale per un film apparentemente commerciale e soprattutto di fantascienza.
Avatar e Titanic hanno molti dettagli in comune: entrambi sono imperniati su una storia d’amore tra protagonisti appartenenti a mondi diversi, differenze sociali profonde per Jack e Rose, spaziali per l’umano Jake  e l’aliena Neytiri. E mentre il povero ma bello insegna alla ricca borghese ad amare la vita, l’indigena cosmica riesce a far vedere al rude soldato l’universo con occhi diversi.
Viaggiando nel passato e nel futuro Cameron evidenzia l’eterna arroganza dell’umanità, convinta di poter dominare la natura con una montagna d’acciaio miseramente naufragata al primo cozzo con un iceberg o con i prodigi della tecnologia asserviti ad un piano di sfruttamento criminale delle risorse naturali.
Sfruttando il 3D in maniera superba Avatar rappresenta una meditata metafora del razzismo, del colonialismo di rapina, dell’egoismo sconfinato della nostra specie.
Esso ci rammenta la sanguinosa conquista dell’America, la devastazione dell’Amazzonia, le rovinose guerre dei nostri giorni, dal Vietnam all’Afganistan.
Le tre dimensioni sono il futuro del cinema in lotta con la pirateria informatica e con la pigrizia dei pantofolai incollati sul divano di casa a guardare la televisione ed Avatar si configura prepotentemente come l’inizio di una nuova era, che fa affidamento non solo sulle risorse della tecnica, ma anche su una storia forte in grado di entusiasmare lo spettatore, costellata da donne con la forte personalità, dalla scienziata che decide di tifare per le fragili creature oggetto dei suoi studi a Neytiri, un’eroina antica e moderna allo stesso tempo, guidata da saggezza e profonda spiritualità.
Achille della Ragione

Ultimo aggiornamento Domenica 10 Gennaio 2010 15:38