Botte di San Giuseppe ! Stampa
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LaccoNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Martedì 24 Marzo 2009 15:13

Spettacolo pirotecnico a Lacco Ameno: danni alla collinetta e all’abitato, paura per i residenti

Botte di San Giuseppe !

Anziana ricoverata per un sopraggiunto malore. Inferno di Fuochi al Fango, il disastro si ripete. Inquietanti i risvolti per la postazione di sparo nelle immediate vicinanze delle case. Necessario l'intervento dei Vigili del Fuoco, Carabinieri, Polizia e 118 e l'utilizzo di rifornimenti idrici privati. Sospesa l'esecuzione.

Altre volte la protezione civile ed i pompieri avevano arginato il fenomeno questa volta invece nessuna previsione prima dell’esecuzione e nessuna pietà dal pubblico a valle che a gran voce fischiava per il blocco dello spettacolo. Panico e polemiche trasformano, così, una tranquilla festa paesana in un inferno di fuochi e tensioni. L’allerta in seguito alla presenza dell’abitato immediatamente a ridosso dalla location del team Pirotecnico. Quest'anno un disastro di fuochi, dunque, a Lacco Ameno, incidenti e piccoli inconvenienti hanno rovinato una festa meravigliosa, rendendo vani gli sforzi e l'impegno profusi, però, senza la dovuta attenzione alla sicurezza delle persone. Resta la rabbia ed il rammarico, la certezza che domani è un altro giorno e che quanto doveva accadere lo è già, purtroppo!
Nella serata conclusiva dei festeggiamenti in onore di San Giuseppe con il tradizionale spettacolo di spari, preoccupanti, focolai, lingue di fuoco altissime e le fiamma e lambire i portoni di casa hanno scatenato un vero pandemonio. Oltre agli incidenti una acerba polemica al limite dell’inumano si è accesa, infatti, tra gli abitanti delle case a ridosso della montagna e gli organizzatori dell’evento unitamente a chi da basso avrebbe voluto assistere agli spari. Tanto il timore per chi si trovava in casa al momento dei previsti botti, rimasto da subito intrappolati dalle fiamme divampate sin dal primo colpo. Dunque la scelta di sospendere l’esecuzione prevista vista l’inadeguatezza della location per uno spettacolo dove la gran parte delle prestazioni era affidata all’impiego di botto a ricaduta.
Fortunatamente solo fumo e niente arrosto nell’incendio di San Giuseppe… eppure qualcosa resta. Una anziana donna colta da malore e soccorsa dal 118 dopo la lite con i fuochisti invitati dalla stessa a smettere di sparare per la presenza di bombole di gas e bambini. I fischi della gente che nonostante i roghi voleva lo spettacolo. Le conseguenze sulla vegetazione, bruciati alberi ed arbusti, distrutti circa cinque ettari di sottobosco e macchia mediterranea, i segni evidenti dell'azione distruttrice delle fiamme, l'incredulità e lo stupore, la rabbia di quanti sono stati vittima ed insieme testimoni dell'incredibile accadimento. Il verde il ricoperto dei resti delle pirotecniche deflagrazioni, il monte bruciacchiato e sulla postazione di sparo un mare d'involucri, cenere e solo cenere a dominare la scena all'indomani, a poche ore dallo sventato disastro. La rabbia delle gente che accusa gli abitanti della zona di sparo di abusivismo ed ostruzionismo. Certo è che abusive o meno quelle case ci sono ed andavano salvaguardate. Il disastro sarebbe stato inevitabile nella zona del Fango, dove, appunto, è accaduto il fatto la notte della Festa del patrono di tutti i papà, se la prontezza ed il sangue freddo di quanti si trovavano sul posto non avesse consentito di domare le fiamme e limitare così i danni di un pericolo annunciato con mezzi di spegnimento rudimentali. Infatti dopo le prime cariche gli occupanti delle case che parlano di lingue di fuoco altissime fin sotto le tettoie, bambini, spaventi e rinchiusi in casa, gas minacciato dal fuoco e operatori del mortai inumani hanno dovuto richiedere l’intervento dei Pompieri, del 118, di Polizia e Carabinieri per evitare di finire arrosto mentre la gente di basso spingeva perché si continuasse a sparare. Addirittura al momento degli incidenti aveva spinto a forzare le esecuzioni anche mentre i Vigili del Fuoco erano all’opera « Abbiamo cercato con secchi, pompe di spegnere le fiamme. Mia madre ha pregato i fuochisti di smettere perché tutto stava andando a fuoco. Loro hanno smesso, poi la gente fischiava ed hanno ripreso nonostante ci fossero i pompieri in arrivo e bloccati dalla grande folla in festa. Abbiamo chiamato i Carabinieri e la Polizia ed anche loro non riuscivano a farsi spazio tra la gente. Intanto si continuava a sparare e mia madre è stata aggredita con minacce e frasi del tipo “se la tua casa non si brucia te la buttiamo noi giù », commenta amaramente la proprietaria di una delle abitazioni coinvolte, « alla fine dopo tutto quel caos si è sentita male perchè affetta da tachicardia ventricolare ed abbiamo dovuto chiamare un’ambulanza anch’essa bloccata tra la gente. Insomma noi non crediamo che San Giuseppe volesse questo in suo onore… anzi ». Intanto c’è chi non perdona lo smacco alla festività ed accusa di ostruzionismo e strumentalizzazione della vicenda la donna, rea, a loro di dire, di aver edificato senza permessi ed autorizzazioni. Ma dalle nostre parti è pur vero che: chi è senza peccato scagli la prima pietra. Un antico proverbio invita ad imparare dalla Storia e dal passato, si vede che in tema di campagna elettorale la mancata esibizione pirotecnica sarebbe risultata di cattivo auspicio certo non quanto lo è dopo gli esiti visibili a tutti. Certamente non un grande risparmio neppure in termini economici, con fondi destinabili altrove. Alla luce dei fatti si è trattato di una amministrazione inopportuna soprattutto in termini di sicurezza e salvaguardia dei luoghi e delle persone coinvolti in maniera diretta anche e soprattutto considerati i precedenti nel genere risalenti a non molti anni fa. Una stecca colossale, dunque, la conclusione di un atteso finale. Sul caso i vigili del fuoco ed i carabinieri dopo le denunce hanno presentato un esposto inerente ai fatti ed alla pericolosità dei luoghi in relazione agli eventi pirotecnici.
Ultimo aggiornamento Martedì 24 Marzo 2009 15:22