Porto turistico troppo stretto: fuori i residenti Stampa
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LaccoNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Mercoledì 17 Giugno 2009 10:54

Porto turistico troppo stretto: fuori i residenti

Lo sfratto degli indigeni
Marina di Pitechusa manda alla boa i natanti dei cittadini locali per far spazio a
A nuovi ospiti con tariffa turistica. Un problema molto sentito che non riesce a trovare una soluzione definitiva. Mentre all’orizzonte cresce la speranza che il porto Lacco Ameno diventi uno tra le maggiori mete diportistiche del mediterraneo, trova sempre meno spazio, nello ottica della massimizzazione degli introiti, la sistemazione dei natanti appartenenti ai cittadini residenti da lunga data.

Con obbligo di spostare le imbarcazioni dietro al scogliera del regina Isabella. Uno spazio che darà spazio a pochi, mi si consenta il gioco di parole e che soprattutto regalerà notti insonni a molti lacchesi ridestati dall’incubo furti e mare mosso. Un idea che si è detta momentanea, quella di trasferire le imbarcazioni dei residenti che di fato, però, rimanda da una stagione all’altra l’annoso problema di trovare un posto almeno ai gozzi.
Sicuramente vi sarà capitato di vedere l'immagine simbolo del paese con la sua tonnara, le reti e le barchette sulla sabbia con dietro il magnifico sfondo del paese che fu, altri tempi quelli, ed ora, alla luce della ne economy e di questa nuova quanto prevedibile polemica sullo "sfratto", esecutivo entro il 20 giugno, messo in atto avverso i residenti possessori di barche, o meglio natanti, l’invito a riprendere le vie del mare e godere delle nostre bellezze sembra quasi una presa per i fondelli. Cosi stando al nuovo piano sfruttamento degli ormeggi, se il capo della tonnara fosse ancora vivo, neppure lui potrebbe permettersi la barca, per intenderci.  Così Lacco Ameno non avrebbe quella splendida cartolina che la rappresenta. Il comune rende infatti noto a mezzo avviso attaccato alle imbarcazioni del pontile C del porticciolo di Marina di Pithecusae che quelle barche dovranno essere spostate entro e non oltre il 20. Per i residenti e i loro gozzi non c’è più spazio e alle richieste verbali di sapere la nuova destinazione la risposta verbale è stata davanti al Regina Isabella. Una grave problematica che oramai attanaglia da tempo il popolo marinaro locale e che si ripete di “stagione in stagione”. Le nuove previsioni per lo scalo "scoglio scoglio stanno determinando la cacciata dei locali e le loro imbarcazioni, fuori dal porto". Si potrebbe scrivere un romanzo sull'eterno problema degli spazi per l'ormeggio, esistenti nei bracci portuali isolani, tutti affetti dalal stessa patologia pro incasso, ma nella fattispecie pare più consono esporli a mò di elenco, così come ha fatto chi ha voluto che codesto quotidiano li portasse alla ribalta isolana, volendo solo far notare che tutto quanto sarà in tale scritto trattato sta avvenendo proprio quando la nuova normativa che prevede la definitiva abolizione del canone anche per le piccole imbarcazioni è entrata nel pieno della sua attivazione. Ovviamente per imbarcazioni di un certo limite così che più che un fatto economico è divenuto un fatto simbolico. Andar per mare non è più un lusso su cui pagare un balzello, ma un moltiplicatore di ricchezza e di lavoro da incentivare... la massima semplificazione del vivere navigando. Invece stando alle dichiarazioni nonché ai fatti, nei territori governati dal sindaci imprenditori si dice che "vogliano mettere le "strisce blu" anche in acqua". Circa una cinquantina i possessori di barche, per lo più piccoli gozzi, per dare una soluzione quanto meno a lungo termine al problema dell'assenza di posti per l'ormeggio cercano di ottenere una cima, uno spazio definitivo ed univoco dove seguire le direttive di un soggetto ben definito e non di una pluralità indefinita, insomma vorrebbero rivolgersi e sono anni che lo chiedono ad uno solo che comandi e non ad un tutti che non comandano niente. Il primo motivo dell'inerzia del mercato ischitano è la carenza d'infrastrutture dedicate al turismo nautico locale, visto che si pensa solo al forestiero. Per affrontare questo problema vitale per l'economia del nostro paese Agnelli avviò il primo vero grande progetto di ampliamento per il vicino porto di Casamicciola che nella sua concezione generale, ne prevedeva la nuova ed efficace valorizzazione della portualità turistica legata alle potenzialità e alle necessità dell'intera isola d'Ischia e non solo delle frange esterne ed estreme con “panfili a molti piedi”. Insomma se pensare in grande va bene che almeno al piccolo teutonico si riservi un cantuccio per buttare la cima e inseguire il sogno di andar per mare.
Ultimo aggiornamento Mercoledì 17 Giugno 2009 12:20