Forio: Il fallimento generazionale 1 Stampa
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ForioNews - Politica
Scritto da Peppe D'Ambra   
Martedì 01 Febbraio 2005 23:07

Forio: Il fallimento generazionale 1

Se solo per un attimo ci soffermiamo a ragionare su tutto quello che sta accadendo e sui motivi che hanno determinato una “società” così lontana dai bisogni e dalla gente, non possiamo non guardarci nello specchio e dire: “ma che abbiamo fatto”. Eppure la nostra generazione, rispetto a tante altre, è stata la più fortunata per come ha potuto vivere la propria fanciullezza e gioventù. Siamo stati testimoni e in alcuni casi attori di momenti culturali e storici di notevole importanza e che in un certo momento hanno rappresentato una vera e propria rivoluzione copernicana.

I movimenti del ’68 e del ’77 hanno rappresentato, per i giovani di quell’epoca, momenti di crescita e maturazione che difficilmente hanno potuto e potranno vivere altri giovani di altre generazioni.
I nostri valori erano altissimi, per esempio, rispetto a quelli della generazione attuale che vedono trascorrere i migliori anni della loro vita nel vuoto più immenso, senza nessuna meta importante da raggiungere, atteso che la nostra preoccupazione principale è quella, per colmare la mancanza di qualsiasi rapporto con loro, di preoccuparci a non far mancare nulla a loro. Di questo purtroppo siamo, in tutti i campi, doppiamente colpevoli e non possiamo accampare nessun alibi.
Anche di tutto quello di cui i nostri giovani si macchiano, rappresenta soprattutto un nostro fallimento. Quale giustificazione si può dare, per esempio, a quest’ultima moda di uscire la sera e arrecare danni alle cose altrui: auto incendiate o distrutte sono diventate ormai patrimonio delle notti e sere brave dei nostri giovani?
Per le nostre strade sono sempre di più le auto che circolano con vetri rotti e carrozzeria ammaccate da pietrate lanciate per ammazzare il tempo e la noia; le mura pubbliche e private, nonostante le numerose denunce, continua ad essere imbrattate da manifesti e scritte demenziali che annunciano feste, festicciole e anche vere e proprie dichiarazioni di amore.
Una generazione quella giovanile in cui prevale sempre di più il non valore, il menefreghismo e il non rispetto degli altri e delle cose altrui.
Anche noi quando eravamo giovani qualche marachella l’abbiamo combinata, però non ricordo mai di aver trovato piacere nel danneggiare sic et simpliciter la roba altrui; le nostre azioni illecite al massimo erano rappresentate da qualche rarissimo furto, i famosi “cala” “cala”, in piena campagna di frutta e fave a seconda del periodo dell’anno, da consumare in allegria con gli amici, spesso tra essi vi erano anche i figli dei proprietari delle terre visitate nottetempo.
Oggi invece, i nostri giovani vivono soprattutto la notte e di giorno trascorrono la maggior parte del loro tempo a letto o a poltrire senza fare nulla di utile con tutta la benevolenza e la copertura delle proprie famiglie. Tutti indistintamente abbiamo commesso e commettiamo errori con i nostri figli, con i quali miseramente continuiamo ad avere pochissimi o quasi nessun dialogo troppo presi dai problemi che ci creiamo anche quando non li abbiamo.
Chi di noi si sarebbe aspettato di contribuire a creare questo tipo di società dopo aver passato un periodo della propria vita a combattere le ingiustizie, le prevaricazioni di una società troppo distante dai bisogni reali non solo dei giovani. La rivoluzione non cruenta che contribuimmo a portare avanti per cambiare le cose che non andavano l’abbiamo dimenticata e siamo diventati peggio di quelle persone che combattemmo con tanta tenacia. L’unica differenza che il tutto fu possibile grazie alle cose che non avevamo, oggi viceversa che ci siamo solo preoccupati di dare di tutto e di più ai nostri figli, quest’ultimi non trovano di meglio che fare la loro “rivoluzione culturale” andando di notte a distruggere la roba altrui potendo contare sulla benevolenza dei propri genitori e delle forze dell’ordine che non vogliono considerare reato passibili di pene queste barbarie notturne. Così questi nostri giovani continuano a non avere rispetto per nulla e per nessuno e se pure vengono riconosciuti come autori di simili scelleratezze se ne fregano perché sanno che rispetto a le tantissime cose che non vanno in questa società le loro continueranno ad essere considerate delle semplici ragazzate non perseguibili. Eppure andare a scassare nottetempo una scuola e asportare tutto il materiale didattico, pur volendola considerare una ragazzata non può in nessun modo e tempo essere considerata una semplice ragazzata. È sempre più necessario che noi adulti, quelli che nei salotti buoni, amano definirsi come quelli che hanno fatto il sessantotto, incominciamo a renderci conto che è arrivato il momento di fermarci un attimo e riflettere seriamente su tutto quello che abbiamo e stiamo contribuendo a creare; forse con un po’ più di attenzione e tempo potremo tentare di far avvenire un sempre più necessario cambiamento di rotta e far capire ai nostri giovani quali sono i veri valori.
La nuova rivoluzione non cruenta e culturale potrebbe iniziare proprio all’interno di quelle famiglie che hanno “fatto” il sessantotto. A prescindere se in altri settori di questa società, come e soprattutto in quello pubblico, si continuerà a rubare e a curare solo ed esclusivamente i propri interessi.

Ultimo aggiornamento Domenica 26 Agosto 2012 19:33