Modena: ‘Made in Italy’, Leoni: Il ‘semaforo in etichetta’ voluto dalla Gran Bretagna danneggia i prodotti alimentari ‘Made in Modena’. La Regione solleciti azione del Governo Stampa
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Scritto da Il Consigliere regionale Dott. Andrea Leoni   
Martedì 17 Dicembre 2013 15:18

Modena: ‘Made in Italy’, Leoni: Il ‘semaforo in etichetta’ voluto dalla Gran Bretagna danneggia i prodotti alimentari ‘Made in Modena’. La Regione solleciti azione del Governo

“Il “semaforo” per le etichette agroalimentari deciso dalla Gran Bretagna rischia di dare un colpo pesante al ‘Made in Italy’ agroalimentare. Una misura dannosa per le eccellenze del “Made in Modena” che può vantare prodotti come il Parmigiano, prosciutti, zamponi, cotechini e gli altri salumi tipici prodotti della provincia di Modena. Con la scelta inglese la luce rossa di questo semaforo si accenderebbe per circa un terzo dei prodotti esportati oltre Manica danneggiando un paniere che nello scorso anno ha generato ricavi per quasi 650 milioni di euro. In questo modo si mette ingiustamente a rischio circa 2,5 miliardi di export di prodotti ‘Made in Italy’. Dobbiamo tutelare i nostri prodotti di eccellenza.” Per questo motivo Andrea Leoni, Consigliere regionale dell’Emilia Romagna, ha preso carta e penna e ha rivolto un’interrogazione al Presidente della Regione Vasco Errani per chiedere un intervento presso il Governo nazionale affinché si mettano in moto tutte le iniziative del caso nei confronti del Governo inglese per tutelare i nostri prodotti.
“Il cosiddetto ‘semaforo in etichetta’ è il nuovo sistema di etichettatura nutrizionale adottato dal Regno Unito, con i bollini rosso, giallo o verde ad indicare il contenuto di nutrienti critici per la salute. Una decisione voluta per far diminuire il consumo di grassi, sali e zuccheri ma che non si basa sulle quantità effettivamente consumate ma solo sulla generica presenza di un certo tipo di sostanze, finendo così, a titolo di esempio, per escludere paradossalmente dalla dieta l’olio extravergine d’oliva promuovendo invece le bevande gassate senza zucchero, fuorviando in questo modo i consumatori.
Insomma, un’iniziativa non solo ingannevole, perché si offre un’informazione parziale ed erronea, ma che mina gravemente il nostro export in Gran Bretagna. Con la misura inglese - continua Leoni - non si parlerebbe più di stili di vita salutari, di alimentazione di qualità ma semplicemente di alimentazione a basso valore nutritivo. Visto poi che la dieta mediterranea è stata eletta dall'Unesco patrimonio dell’umanità appare ancora più opinabile la scelta inglese.
Oltre all'intervento presso il Governo chiedo anche - conclude Leoni - quali iniziative l’Esecutivo regionale, per quanto di competenza, intenda fare, di concerto con le associazioni di categoria del 'Made in Italy' dell'Emilia Romagna, della filiera agroalimentare, che è e rimane un punto di eccellenza nella produzione di alimenti di qualità insuperabile in tutto il mondo che deve trovare da parte delle Istituzioni un’opera di tutela”
Di seguito il testo dell'interrogazione presentato alla Regione Emilia Romagna
Bologna, 17 dicembre 2013
Comunicato stampa
17 dicembre 2013

Al Presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA


Il sottoscritto Andrea Leoni, Consigliere regionale,

premesso
che la “dieta mediterranea” è stata eletta dall’Unesco patrimonio dell’umanità;

considerato

- che l’introduzione del “semaforo” per le etichette agroalimentari predisposto dalla Gran Bretagna rischia di dare un colpo pesante al ‘Made in Italy’ agroalimentare, ed in particolare per le eccellenze dell'Emilia Romagna e soprattutto anche per il “Made in Modena” con prodotti come il Parmigiano, prosciutti, zamponi, cotechini e gli altri salumi tipici prodotti della provincia di Modena;
- che la luce rossa di questo semaforo si accenderebbe per circa un terzo dei prodotti esportati oltre Manica danneggiando pesantemente un paniere che nello scorso anno ha generato ricavi per quasi 650 milioni di euro;
- che, in questo modo, si mette ingiustamente a rischio circa 2,5 miliardi di export di prodotti Made in Italy, dai formaggi ai salumi;

visto
- che il ‘semaforo in etichetta’ degli inglesi fa riferimento al nuovo sistema di etichettatura nutrizionale adottato dal Regno Unito, con i bollini rosso, giallo o verde ad indicare il contenuto di nutrienti critici per la salute;
- che tale scelta dettata dalla volontà di diminuire il consumo di grassi, sali e zuccheri non si basa però sulle quantità effettivamente consumate ma solo sulla generica presenza di un certo tipo di sostanze, finendo così per escludere paradossalmente dalla dieta l’olio extravergine d’oliva promuovendo, al contrario, le bevande gassate senza zucchero, fuorviando in questo modo i consumatori;

atteso

- che tale iniziativa non solo è ingannevole, perché si offre un’informazione parziale ed erronea, ma mina gravemente il nostro export in Gran Bretagna;
- che con la misura inglese non si parlerebbe più di stili di vita salutari, di alimentazione di qualità ma semplicemente di alimentazione a basso valore nutritivo;
- quindi l'allarme lanciato da Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza Cooperative;


INTERROGA


la Giunta regionale per sapere:

1) se sia conoscenza di quanto suesposto ed, in caso affermativo, quale giudizio ne dia;
2) se non si ritenga urgente ed indifferibile rappresentare al Governo nazionale la necessità di esperire tutte le iniziative del caso nei confronti del Governo inglese, perché lo stesso venga sensibilizzato rispetto a questa scelta che è contraddittoria e non rispondente al presupposto fondamentale della trasparenza e dell’informazione corretta ai consumatori inglesi;
3) quali iniziative l’Esecutivo regionale, per quanto di competenza, intenda porre in essere, di concerto con le associazioni di categoria del 'Made in Italy' dell'Emilia Romagna, della filiera agroalimentare, che è e rimane un punto di eccellenza nella produzione di alimenti di qualità insuperabile in tutto il mondo.
Andrea Leoni