Modena: Maltempo. Leoni: chiarire cause rottura argine e tracimazione fiume Secchia Stampa
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Scritto da Il Consigliere regionale Dott. Andrea Leoni   
Lunedì 20 Gennaio 2014 16:20

Modena: Maltempo. Leoni: chiarire cause rottura argine e tracimazione fiume Secchia

Quali le cause della rottura dell’argine e della tracimazione del fiume Secchia? A quanto ammontano i danni fino ad ora stimati? E si intende indennizzare i cittadini e le imprese danneggiate? E' quanto chiede il Consigliere Andrea Leoni in una interrogazione rivolta alla Giunta. Il consigliere vuole sapere se al momento della rottura dell’argine il tratto interessato fosse oggetto di attività di monitoraggio da parte degli organi competenti, controllo conseguente alla dichiarazione dello stato di allerta, e se la popolazione era stata preventivamente informata rispetto allo stato di allerta e alla possibilità di inondazione. Il Consigliere vuole inoltre conoscere se e quali interventi siano stati posti in essere negli ultimi tre anni, anche come conseguenza all'allarme e ai rischi generati dalle recenti piene, per ridurre il rischio di esondazione nelle suddette aree e in relazione "agli impegni e alle dichiarazioni degli assessori Arletti (Comune di Modena) e Gazzolo (Regione Emilia-Romagna)".
Leoni, infine, domanda se la Giunta ritenga che l’innalzamento degli argini non sia più un intervento sufficiente per poter ridurre il rischio esondazione e rottura, soprattutto se non accompagnato dalla contestuale opera di pulizia dell’alveo del fiume, e quali siano gli interventi in programma, nel breve e nel lungo periodo, per la messa in sicurezza del tratto crollato da arginare ed evitare altre e devastanti esondazioni.
Bologna, 20 gennaio 2014
Comunicato stampa
20 gennaio 2014

Al Presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA


Il sottoscritto Andrea Leoni, Consigliere regionale,

in merito
all’ondata di piena del fiume Secchia che domenica 19 gennaio 2014 ha provocato il cedimento dell’argine destro su via Canaletto, all’altezza del Ponte dell’Uccellino, con conseguente esondazione ed allagamento prima della zona di San Matteo, arrivando poi ad interessare, con grave rischio per la popolazione, la frazione di Albareto ed il comune di Bastiglia, in provincia di Modena;

considerato

- che l’allagamento ha interessato tutte le abitazioni presenti nei suddetti territori provocando l’evacuazione di centinaia di persone, tra cui gli ospiti del pensionato per anziani privato Villa Anna, in via Canaletto 1007;
- che tra le dichiarazioni delle persone residenti, nelle aree inondate, emerge, in maniera univoca, l’assenza di un allarme preventivo rispetto al potenziale rischio di esondazione;
- che la nuova ondata di  piena ha rischiato di rompere altri numerosi tratti di argine rispetto a quello oggetto della tracimazione;
- che sono anni che nel periodo invernale, a cavallo tra il vecchio e l’anno nuovo, avvengono precipitazioni piovose di forte intensità, ma non eccezionali da provocare piene tali da portare al massimo livello il rischio di esondazione;
- che il tratto di fiume e di argine nei pressi del Ponte dell’Uccellino è da anni inserito nell’elenco dei fiumi a maggiore criticità e rischio in caso di piene e, per questo, oggetto di specifici interventi di monitoraggio in caso di allerta;
- che quest’ultima alluvione, così come tante e frequenti negli anni precedenti, ha dimostrato l’insufficienza e l’ormai ridotta capacità del sistema di contenimento delle acque del Secchia, comprese le casse di espansione di Campogalliano;

visto

- che la situazione di rischio, nuovamente verificatasi, in questo caso, con effetti devastanti, è stata ampiamente denunciata alla Regione e agli organi competenti, sia attraverso precedenti interrogazioni regionali dello scrivente sia da denunce e segnalazioni presentate dal comitato dei cittadini nonché dai sindaci dei comuni interessati al rischio;
- che tra i problemi denunciati ci sarebbe la mancata pulizia e le mancate opere di dragamento dell’alveo del fiume o di tratti di esso, ristretto di molto, in numerosi punti, sia dalla vegetazione sia dai detriti e sedimenti trasportati a valle dalle piene precedenti;
- che fino ad ora gli interventi di innalzamento degli argini, anche dove sono stati eseguiti, non hanno contribuito a risolvere il problema, dovuto soprattutto all’innalzamento continuo del livello dell’acqua, provocato dalla mancata pulizia dell’alveo del fiume;

tenuto conto

- delle rassicurazioni e degli impegni dichiarati nell’aprile 2013, in occasione di un'altra ondata di piena del fiume Secchia, dall’Assessore all’ambiente del Comune di Modena, Simona Arletti, secondo la quale:“… Gli interventi da fare per mettere in maggiore sicurezza idraulica la città sono ancora diversi, importanti e decisivi: va concluso il Diversivo Martiniana di competenza della Regione per raccogliere le acque della zona sud della città sud provenienti da monte; va realizzata al più presto la cassa di espansione del Naviglio nei prati di San Clemente a carico di Aipo; le casse di espansione del Secchia vanno mantenute in efficienza asportando i sedimenti accumulati nel tempo, sempre da parte di Aipo”;
- che il rischio di piene ed esondazioni del fiume Secchia, e la necessità di intervenire in tempi brevi, con interventi strutturali, era già stato evidenziato nell’aprile del 2011, in risposta ad una mia interrogazione sul medesimo tema, dall’Assessore regionale Paola Gazzolo secondo la quale era nota da tempo l’esigenza di un incremento della capacità di invaso delle casse di espansione del Secchia, indicato intervento prioritario anche nella pianificazione di bacino, intervento che figura tra le priorità della Regione;
- che in risposta alla medesima interrogazione lo stesso Assessore Gazzolo dichiarò “che nell’ambito dell’accordo di programma sottoscritto dalla Regione nel novembre del 2010 con il Ministero dell’ambiente erano previsti interventi lungo il fiume Secchia quali l’ampliamento delle casse di espansione per 4,3 milioni di euro e di interventi per la messa in sicurezza di opere trasversali ed interventi di adeguamento delle arginature a valle della medesima Cassa per 1,9 milioni di euro già avviati”;

INTERROGA


la Giunta regionale dell’Emilia Romagna per sapere:

1) quali siano le cause alla base della rottura dell’argine e, conseguentemente, della tracimazione del fiume Secchia nel tratto indicato;
2) a quanto ammontino i danni fino ad ora stimati e se intenda indennizzare i cittadini e le imprese danneggiate;
3) se, al momento della rottura dell’argine, il tratto dell’argine stesso fosse oggetto di attività di monitoraggio da parte degli organi competenti conseguente alla dichiarazione dello stato di allerta;
4) se la popolazione era stata preventivamente informata rispetto allo stato di allerta e alla possibilità di inondazione;
5) se e quali interventi siano stati posti in essere negli ultimi tre anni, anche come conseguenza all'allarme e ai rischi generati dalle recenti piene, per ridurre il rischio di esondazione nelle suddette aree e in relazione agli impegni e alle dichiarazioni sopra riportate degli Assessori Arletti, per il Comune di Modena, e Gazzolo, per la Regione Emilia Romagna;
6) se ritenga che l’innalzamento degli argini non sia più un intervento sufficiente per poter ridurre il rischio esondazione e rottura, soprattutto se non accompagnato dalla contestuale opera di pulizia dell’alveo del fiume;
7) quali siano gli interventi in programma, nel breve e nel lungo periodo, per la messa in sicurezza del tratto crollato da arginare ed evitare altre e devastanti esondazioni.
Andrea Leoni