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Reggio-EmiliaNews - Cronaca
Scritto da Il Consigliere regionale Dott. Fabio Filippi   
Venerdì 04 Gennaio 2013 19:48

Reggio-Emilia: Pericolo infiltrazioni mafiose nella ricostruzione

Grazie anche alle pressioni politiche esercitate dal Pdl, la Regione Emilia Romagna ha stabilito che, per interventi del costo superiore ai 150.000 Euro, il beneficiario che riceve una quota di finanziamento,  sarà obbligato ad affidare l’appalto ad aziende edili inserite nelle white list. Il rischio delle infiltrazioni mafiose, nella fase della ricostruzione post terremoto è, in effetti, elevato.
In questo contesto però, la Regione è ancora molto in ritardo rispetto ai tempi della ricostruzione, tanto che centinaia di famiglie sono ancora alloggiate all’interno di container e molti luoghi di culto sono rimasti inagibili e gli imprenditori non hanno ricevuto finanziamenti.

Errani si è molto preoccupato di tagliare nastri alle inaugurazioni delle nuove scuole, ma le imprese edili, i progettisti e gli operai che hanno realizzato quegli edifici non sono ancora stati pagati e molti rischiano di fallire.
E’ indispensabile che la Regione provveda, al più presto, ad erogare quei finanziamenti governativi, finora solo promessi per la ricostruzione e a garantire le aziende sane  dal rischio dell’infiltrazione mafiosa; infiltrazione che rappresenta un danno, soprattutto economico, per chi vive del proprio lavoro, dipendente o imprenditoriale che sia. Segnali di gruppi che tentano di entrare nell'affare ci sono. L'esperienza insegna che laddove arrivano soldi pubblici le organizzazioni mafiose tentano di accaparrarsene una fetta. La presenza in regione di imprese nel settore edile e del movimento terra legate alle cosche è oramai ampiamente documentata. I finanziamenti stanziati dal Governo Italiano e dalla Commissione Europea, per la ricostruzione nei settori pubblico e privato, si aggirano sui 6 miliardi di euro e circa due e mezzo di questi saranno indirizzati alla demolizione, ristrutturazione e ricostruzione di edifici privati e condomini. Il terreno ideale su cui muoversi per le aziende di ‘Ndrangheta, Camorra e Cosa Nostra radicate in zona da oltre un decennio. Realtà come l’asse Gualtieri, Brescello e Reggiolo, quest’ultimo tra i comuni più feriti dal sisma della provincia reggiana, autentico feudo della ndrangheta dei Grandi Alacri, così come le modenesi Cavezzo e Mirandola, seconda patria di numerose aziende riconducibili ai Casalesi, offrono un panorama inquietante delle trappole in cui amministrazioni pubbliche e privati possono cadere. 
Occorre calma quindi, e una attenta riflessione e analisi delle situazioni caso per caso.
Ci risulta che siano già verificati numerosi tentativi d’intromissione da parte di sconosciuti personaggi che si presentano ad offrire prestazioni edili e di movimento terra e macerie con ribassi dell’80 per cento rispetto ai prezzi di mercato. Offerte possibili solo grazie all’utilizzo di manodopera in nero.
Le interdittive antimafia, le white list e la certificazione SOA, possono costituire un filtro valido, in grado di fornire alle amministrazioni un elenco affidabile di fornitori d’opera a cui rivolgersi. 
Ufficio Stampa
FABIO FILIPPI
Reggio E.  04/01/2013

Ultimo aggiornamento Venerdì 26 Luglio 2013 17:19