Viaggio culturale a Pechino Stampa
Valutazione attuale: / 0
ScarsoOttimo 
Ricerche Storiche D'Ambra - Ricerche Storiche
Scritto da Nino Masiello   
Martedì 08 Ottobre 2002 19:01

Viaggio culturale a Pechino 

Appena rientrato da un viaggio in Cina, Giovanni d’Ambra detto Nino d’Ambra, avvocato cassazionista, storico e poeta, 67 anni, figlio e fratello di avvocati – suo padre Domenico, fu allievo di Giovanni Bovio; il fratello Rocco lo troviamo fra i principali organizzatori delle Quattro Giornate di Napoli – già progetta di ritornarvi. E non già per complementare uno svago. Aspetta con ansia, infatti, che gli amabili suoi referenti dell’istituto di cultura di Pechino gli facciano arrivare una e-mail con le risposte ai quesiti portati alla loro scrupolosa attenzione.

<<Mi sono messo sulle tracce del Matteo Ripa pittore, che fu attivo in Cina nella prima metà del ‘700, per quasi vent’anni. Ripa è noto per aver fondato a Napoli il Collegi dei Cinesi, da cui deriva il prestigioso Istituto Orientale. Famoso è il suo diario in tre volumi, “Storia della Congregazione e del Collegio dei Cinesi”, libri che conosco da tempo. Ma si sa poco dell’attività di artista del missionario di Eboli che, recatosi in Cina a scopo di evangelizzazione, operò come pittore e incisore su rame alla corte dell’imperatore mancese K’ang-shi, oltre che come interprete, fino al 1723>>.

Perché è proprio Ripa l’oggetto della sua ricerca?

<<Ribadisco: mentre delle sue numerose attività benemerite si sa quasi tutto, sulla sua produzione artistica ci sono informazioni, a mio avviso, insufficienti. Il grosso dei suoi dipinti e delle sue incisioni dovrebbero stare proprio a Pechino e farò l’impossibile per ritrovarne le tracce, che se sarò fortunato, porterò all’attenzione degli esperti. Credo che ci si possa trovare un giorno di fronte a un altro importante pittore napoletano della prima metà del ‘700, la cui produzione ci viene negata dal fatto che lavorò in una terra così lontana dalla sua e dalla nostra>>.

Le difficoltà del suo percorso sono apparse, ci sembra di capire, già enormi e tali da scoraggiare anche il ricercatore più ricco di buona volontà.

<<In linea di massima è così, ma non sono il tipo che demorde quando si butta a capofitto in un’impresa. . Ho il vantaggio di non dover rispettare i tempi, di fare tutto per conto di una piccola istituzione privata come il Centro di Ricerche Storiche d’Ambra. Fondato, da me naturalmente, nel 1977; il Centro, che ha sede in un palazzotto di famiglia in via S. Vito a Forio d’Ischia, non esclude alcuna iniziativa culturale, purché non a scopo di lucro. Uno dei fini principali del Centro è proprio stimolare il gusto per la ricerca storica, per il reperimento e l’interpretazione dei documenti e delle testimonianze del passato, seguendo il metodo storiografico di Fernand Braudel: ricostruire momenti storici attraverso il ritrovamento di documenti e delle testimonianze contemporanei ad avvenimenti o a personaggi. Per quanto riguarda il Ripa artista credo che, una volta individuato il suo ideogramma, l’impresa risulterà meno ardua. Ripa doveva firmare le sue opere come Ma Kuo-Hsien, sono tutte le opere così firmate che io cerco>>.

In Giappone, a Gerusalemme, a Tunisi, in Grecia, alla ricerca delle antiche radici di Ischia nell’isola di Eubea, in particolare, il Centro d’Ambra, che ha un direttore artistico, sin dalla sua fondazione, nel pittore John Sutherland, ha in programma un’altra<< spedizione>> a breve scadenza?

<<Il prossimo viaggio, ora che ho gettato una rete in Cina, sarà alle Galapagos sull’itinerario di Charles Darwin, a completamento di un convegno sull’attualità della sua opera svoltosi due anni fa nel Centro, con successiva ricerca svolta a Londra, dove il celebre naturalista è sepolto>>.

Dodici volumi pubblicati in venticinque anni, una biblioteca di diecimila volumi e una collezione mirata di oltre seimila unità, una sezione periodici e una videoteca, i nomi dei martiri campani del 1799 scolpiti su marmo, il Centro di d’Ambra, per statuto, non cerca contributi economici a qualsivoglia titolo.

<<Sollecito soltanto eventuali apporti culturali, non mi sembra nemmeno poco>>.
L’avvocato chiude alla grande. Con un sorriso veramente compiaciuto.

(Nino Masiello. “Il Mattino”, 8 ottobre 2002).

Ultimo aggiornamento Giovedì 07 Maggio 2009 18:26