Notiziario Garibaldino N. 4 del Centro di Ricerche Storiche d’Ambra Stampa
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Ricerche Storiche D'Ambra - Ricerche Storiche
Scritto da Nino D'Ambra   
Martedì 06 Luglio 2010 09:48

Notiziario Garibaldino N. 4 del Centro di Ricerche Storiche d’Ambra

A proposito dell’Inno Nazionale Italiano (Inno di Mameli)
Giosuè Carducci(1835-1907) scriveva: «…Io ero ancora fanciullo ma queste magiche parole, anche senza la musica, mi mettevano i brividi per tutte le ossa….Era impossibile che, al suono di queste note, la gente non si sentisse ingagliardire tutta; era impossibile che ogni soldato non si sentisse un eroe !

Retorica, si dirà. Si; ma senza questa retorica si sarebbe fatta l’Italia? Senza di essa chi si sarebbe fatto ammazzare per un’Idea? Benedetta la retorica, dunque, se cagiona tanto bene! Certo che, senza questa retorica, Goffredo Mameli non sarebbe morto per Roma e per l’Italia, combattendo, a soli ventuno anni:

Tu cadevi,o Mameli,

con la pupilla cerula fisa agli aperti cieli:

fra un inno e una battaglia cadevi; e come un fior

ogni spirto rideati di fede allor che il bello

e biondo capo languido chinasti, a te, fratello,

copra l’ombra siderea di Roma e i tre color;

ed al fuggir dell’anima su la pallida faccia

protendea la Repubblica santa le aperte braccia

diritta in fra i rotulei colli e l’occiduo sol».

Ricordando che Carducci, oltre al grande poeta che tutti conoscono, fu scrittore, critico letterario, professore di Letteratura presso l’Università di Bologna, senatore e, nel 1906, gli fu conferito il premio Nobel per la Letteratura.

Ultimo aggiornamento Lunedì 01 Novembre 2010 17:09