Notiziario Garibaldino N. 5 del Centro di Ricerche Storiche d’Ambra Stampa
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Ricerche Storiche D'Ambra - Ricerche Storiche
Scritto da Nino D'Ambra   
Giovedì 22 Luglio 2010 19:29

Notiziario Garibaldino N. 5 del Centro di Ricerche Storiche d’Ambra

Garibaldi e gli avvocati napoletani.
Nel XVIII secolo l’Italia, oppressa dai vari e noti governi dispotici, sembrava rassegnata all’impotenza e a piegare la schiena sotto la sferza  dei prepotenti di turno.

In una sera d’estate del luglio 1793 un piccolo gruppo di avvocati napoletani si dette appuntamento sulla spiaggia di Mergellina al fine di consultarsi da dove cominciare per opporsi al totalitarismo imperante, accendendo allora quella scintilla libertaria che, negli anni successivi, attraverso varie fasi operative (1799, 1848, ecc..), sarebbe diventata una fiammata unitaria che divampò di grandi ideali perseguiti con tenacia da tanti fino all’estremo sacrificio della vita. Fondarono “La Società Patriottica Napoletana”.
Garibaldi fu uno dei più attenti ed attivi a raccogliere il grido di unità e di fratellanza tornando in Italia dal Sud America, a cui dette concreta realizzazione con la leggendaria Spedizione dei Mille.
Il Centro di Ricerche Storiche d’Ambra vuole affidare i nomi di questi precursori alla memoria ed alla riconoscenza dei posteri: avv. Giuseppe Abbamonte, avv. Vincenzo Bianco, avv. Nicola Celentano, studente in Legge Carlo Antonio del Giorno, avv. Filippo di Lustro, avv. Rocco Lentini, Studente in Legge Vincenzo Manna, avv. Vincenzo Pomarici e pochi altri.
E quando l’anno successivo, 1794, “la congiura” fu scoperta dalla polizia borbonica, alcuni che sfuggirono al capestro si rifugiarono presso la Repubblica di Oneglia (oggi Imperia), il cui presidente Filippo Buonarroti, dopo averne apprezzato le capacità e la forte carica ideale, ebbe a scrivere negli atti ufficiali :« Se l’Italia è destinata ad essere libera, la vera Rivoluzione comincerà sotto il clima ardente del Vesuvio» (Archives National - Parigi).