Serrara: Una morte inaccettabile Stampa
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SerraraNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Sabato 21 Luglio 2007 16:52

Serrara: Una morte inaccettabile

Lutto cittadino a Serrara Fontana e nell’Isola d’Ischia per il dramma che ha colpito la famiglia Ucciero.
Bimbo folgorato. Commozione e tristezza alla messa in suffragio tenutasi a Sant’Angelo nella piazza sul mare. Parole folgoranti quelle del parroco Fiorentino “Ognuno di noi deve assumersi le sue responsabilità! Da mesi Sant’Angelo riceve duri colpi, solo mazzate mediatiche. Ci stiamo avviando verso l’inizio della fine. Bisognerebbe cominciare a pensare non più al mero guadagno, ma all’essenzialità e ad una vita fatta di umiltà !”

Parole folgoranti quelle del parroco Don Vincenzo Fiorentino, come folgorante e stata la scossa che ha ucciso un piccolo angioletto, un’anima pura ed innocente. “Ognuno di noi deve assumersi le sue responsabilità! Da mesi Sant’Angelo riceve duri colpi, solo mazzate mediatiche. Ci stiamo avviando verso l’inizio della fine. Bisognerebbe cominciare a pensare non più al mero guadagno, ma all’essenzialità e ad una vita fatta di umiltà!”- ha tuonato dall’alto della sua omelia il padre parlando alla piazza gremita e sentitamente commossa per la tragedia che ha colpito la famiglia Ucciero con il piccolo Alessio morto ammazzato da una dispersione anomala di corrente sull’istmo santangiolese. “Non più requiem eterni per questo angioletto del cielo che ora ha raggiunto Dio. Lunedì sera Alessio aveva bisogno di noi…noi non l’abbiamo salvato ora siamo noi per questo ad avere bisogno della sua intercessione” – così si è rivolto alle autorità sedute in prima fila, così ha smosso le coscienze della ente in lacrime ferma a pregare per il bambino morto a soli quattro anni in modo assurdo ed inaccettabile.
Mille palloni bianchi si alzavano verso il cielo, quel cielo limpido che aveva accolto la gioia e la spensieratezza di Alessio, quel cielo cupo ed opprimente che ne aveva visto il corpo esanime e martoriato disteso sul selciato senza più un alito di vita. Chissà dove erano diretti! Chissà se Alessio potrà vederlì! Chissà se questo sacrificio potrà servire! Chissà Dio quella sera maledetta dov’era e perché ha abbandonato quel suo figlio! Chissà se Alessio tornerà a Sant’Aangelo tra i suoi amici che avranno la gioia di divenire uomini e donne, aiutandoli e proteggendoli dalle insidie! Chissà!
Per Don Vincenzo urge una inversione di tendenza verso l’umiltà e non il mero guadagno da parte di chi è investito d’autorità, non verso la corsa ad una arricchimento fine a se stesso e privo di attenzioni verso la sicurezza e l’integrità.
"Non sono sufficienti mille parole e le lacrime versate, per esprimere il nostro immenso dolore e la profonda tristezza che ha travolto il nostro paese, le nostre vite"- così il vicesindaco del comune di Serrara Fontana , Rosario Caruso, si è espresso in relazione alla disgrazia avvenuta nella tarda serata di Lunedì a S. Angelo- "Un'immane tragedia ha colpito l'intera comunità di Serrara Fontana – dice il vice sindaco - Siamo vicini alla famiglia del piccolo Alessio nel dolore, rassicurandola che saremo impegnati con loro nella individuazione delle cause della disgrazia. Sin da ora siamo a completa disposizione dell'autorità giudiziaria, per consentirle di pervenire al più presto all'accertamento di eventuali responsabilità". Eppure per Don Vincenzo per la gente scesa in piazza che ora strenuamente cerca un colpevole per questa morte assurda, non basta.
La comunità tutta listata a lutto è ammutolita, raggelata da dramma e da quella morte assurda. Mesto il passaggio sulle strade del borgo, mesto l’operato di chi vive nei luoghi teatro della sciagura dove per tutta la giornata di oggi le attività commerciali hanno osservato una giornata di lutto rigoroso e di silenzio nei momenti in cui in quel di Portici venivano celebrate le esequie.
“Non ci si riesce a spiegare, non ci si da pace, è un cosa orribile… qualcuno dovrà pagare per questo, un piccolo di quattro anni non può morire in maniera così assurda”- commenta un operatore per il trasporto pubblico santangiolese.
Anche la tenera ninna nanna suonata dalla tromba li in alto sulla finestra, li sullo striscione con il cuore e la scritta “sempre nei nostri cuori”, non da sollievo, non consola e sottolinea l’immenso dolore ed il dramma della comunità, il lutto ed il sostegno per la famiglia colpita dalla perdita improvvisa e violenta del piccolo Alessio. Continuano le indagini, continua il lavoro degli inquirenti e mille ipotesi raccapriccianti si rinccorrono sovrapponendosi, una sola certezza resta, Alessio Ucciero, quattro anni, è morto. Fatalità? Imponderabile svolgersi degli eventi? Inaccettabile leggerezza nel considerare problematiche e particolari ora rivelatisi irreparabili? Tutto questo non basta a lavar via il dolore e la rabbia…

Ultimo aggiornamento Domenica 07 Aprile 2013 11:40