Barano: Elena di Barano D'Ischia Stampa
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BaranoNews - Famiglia
Scritto da Peppe D'Ambra   
Venerdì 24 Settembre 2010 18:01

Barano: Elena di Barano D'Ischia

Un positivo reinserimento tra i cosiddetti normali.
Dorme e soggiorna a Villa Orizzonte, ma è di casa in tante famiglie con cui ha stretto forti legami di amicizia. Villa Orizzonte una splendida realtà sanitaria che sta svolgendo egregiamente il suo lavoro, i suoi ospiti sono arrivati da diverse parti della Regione e vengono seguiti con la massima attenzione e secondo i canoni di una struttura sanitaria davvero all’avanguardia. Fortemente voluta dal dottor Gaglio trovò nella seconda metà degli anni ’90 nel professor Gaudioso allora sindaco di Barano una valida sponda che permise la realizzazione di questa importante struttura sanitaria.

Fra i suoi ospiti c’è Elena A. divenuta negli anni un vero e proprio personaggio per tutta la collettività baranese che la ha eletta cittadina onoraria. Sono molte le famiglie con le quali ha istaurato un ottimo rapporto fatto di collaborazione reciproca che tengono impegnate le sue giornate. Ogni mattina la sua prima visita è per gli impiegati comunali nella vicina sede comunale, il suo primo saluto per Gloria la sua preferita a cui regala le sue opere d’arte, perché tra i suoi tanti impegni riesce anche a dipingere. Proprio per questa passione è stata invitata a partecipare ad una mostra artistico letteraria tenutasi il 12, 13, 14 settembre u.s. presso la torre del Mulino a Ischia Ponte curata dalla pittrice Inge Kress Di Scala. Una mostra che ha riscontrato un buon successo di pubblico per la felicità soprattutto della nostra Elena che brevemente racconta la sua vita qui di seguito.
La mia terra natia è Castelnuovo di Sant 'Andrea: una famiglia con sei figli con madre e padre  che lavorano in campagna. Alessandro, due anni, è morto. Luisa, due anni e mezzo, è morta, a causa di una grave ustione, mentre la mamma che aveva cercato in tutti i modi di salvarla si era ustionata in modo superficiale. Poi sono nata io Elena. Sono stata sfortunata, mi sono sentita come un pulcino sperduto. Mamma non aveva latte, per cui, per nutrirmi ha dovuto chiedere aiuto ad una vicina che aveva un bambino della mia età. Io non parlavo, ma poi, in seguito ad un intervento alla lingua, ho iniziato a parlare. Andavo spesso in campagna a raccogliere i fiori. Andavo in chiesa quando c'erano i matrimoni a raccogliere i soldi che lanciavano agli sposi. Poi ho fatto la Prima Comunione, è stato bellissimo con tutta la famiglia riunita! Una alla volta le mie due sorelle si sono sposate. Un fratello si è trasferito a Pavia a fare il poliziotto, l'altro fratello si è trasferito in Svizzera. Mia sorella mi ha portato a Potenza, da li  poi sono andata a Bagnoli dove lavoravo in una fabbrica di borse. Nel frattempo mamma era morta. Poi ho conosciuto mio marito, mi sono sposata con l'abito bianco e sono andata in viaggio di nozze a Pompei. Al ritorno a casa, sono scappata e mi hanno ricoverata in manicomio dove sono rimasta per venti anni! Lì ho conosciuto Mena. Era la mia amica, il "mio cucciolo", con lei sono venuta ad Ischia per vivere a Villa Orizzonte. Qui ho conosciuto il dottore Camuro (solo per Elena), per tutti dottor Arcamone, che per me è come un padre. A Villa Orizzonte ho ripreso a fare cose che non facevo più da tempo: uscire, conoscere nuove persone, prendermi cura del giardino, pulire la mia stanza. Anche la domenica pulisco la mia stanza che è profumata come una rosa di maggio. Mentre il mio profumo preferito è la Felce Azzurra. Il giardinaggio, poi,  per me è una terapia, mi fa dimenticare tutto. Davvero una ottima iniziativa quella della pittrice Inge Kress Di Scala che presenta il suo libretto in questo modo: Spesso ci si domanda: "Che cosa è la fantasia? " Dare una definizione valida è molto difficile. Penso sia un mondo a sé, che non pretende di essere realtà, nel quale abbiamo la possibilità di realizzare quei desideri che nella vita reale non potremmo fare. Il corso di pittura proponeva appunto di risvegliare la fantasia, immaginando  una storia da poter poi far rivivere  sulla  carta utilizzando colori ad olio. I risultati ottenuti confermano che ogni persona è capace, con l'aiuto della fantasia, di formulare pensieri belli e positivi. Gran parte delle storie realizzate sono il prodotto della fantasia di ciascuno intrecciata ad immagini reali e non. Altre storie ideate dai partecipanti sono nate dalla fusione di ricordi della vita reale e di sogni per un futuro magico. Così la fantasia aiuta la creatività che non è solo nell'arte, ma anche in tutte le attività che svolgiamo nella nostra vita. Senza la fantasia l'uomo non riuscirebbe a vivere.
Di sicuro la nostra Elena di Barano d’Ischia di fantasia ne ha davvero tanta che le permettono di vivere la “sua” vita sicuramente molto più felice di tante altre persone. Quando la si incontra è proprio il suo sorriso e la felicità che dona a chi la saluta.

Ultimo aggiornamento Mercoledì 07 Novembre 2012 18:30