Cartelle pazze a Casamicciola Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Giovedì 02 Novembre 2006 17:26

Cartelle pazze a Casamicciola

Inviate centinaia di notifiche ai cittadini sui ruoli già censiti Cogest.
Sbagliati gli importi erroneamente convertirti in euro, o meglio scritti in euro ma riferiti alle lire di precedenti accertamenti eseguiti dalla società recupero crediti de quo. Gli uffici costretti a chiudere per inventario nell’impossibilità di sostenere la forza d’urto dei contribuenti inviperiti.

Se gli Uffici comunali non sono in grado di svolgere per motivi di superlavoro o per carenze di  professionalità determinati lavori e l’Ente è costretto a ricorrere a tecnici esterni da affiancare addirittura alla figura dirigenziale del settore ciò significa che il prodotto deve essere chiaro, certo nella pretesa e nell’esposizione del dovuto, non controvertibile nell’importo e principalmente frutto di precedenti verifiche che evitino perdite di tempo al cittadino contribuente. Ed invece siamo con oramai di consueto accade ad ogni nuova stagione di vacche magre per le casse comunali, difrontre all’ennesima trasmissione di “cartelle pazze”. Il cittadino è letteralmente sommerso da una valanga di cartelle pazze che, a differenza della posta che da mesi stenta ad arrivare “regolarmente”, giungono sempre a destinazione.
Nella fattispecie con le diffide di pagamento proposte dal Comune ed elaborate dal consueto consulente del consulente si è verificato quanto segue:
Dalla lettura dell’intimazione si capisce solo che il Comune pretende un certo importo per la Tassa Rifiuti solidi urbani, ma non si capisce relativamente a quale anno, infatti in tale documento si parla anno di ruolo e di record di dettaglio , mai di anno d’imposta . Per il povero contribuente capire di cosa si stia parlando è praticamente impossibile. Non viene citato l’anno della pretesa della tassa, non viene richiamato l’avviso dalla quale scaturisce, e visto che è intervenuta la COGEST non si fornisce neanche il numero di cartella che il povero contribuente potrebbe alfine ,in qualche modo, individuare.
Il risultato è che in assenza di chiarezza e trasparenza una marea di contribuenti si sta riversando presso gli Uffici comunali che sono letteralmente sommersi dalla richiesta di chiarimenti per cercare solo di capire cosa diavolo vuole il Comune da loro.
Ad un contribuente preoccupato per l’ammontare dell’importo reclamato per la TARSU  e recatosi presso l’Ufficio Tributi è capitato  di avere le seguenti risposte.
A richiesta di quale fosse l’anno d’imposta cui la pretesa si riferiva con la generica indicazione di ruolo 2000 ( x record di dettaglio) a seguito di verifica è stato finalmente che si trattava della TARSU 1999.
Il titolare di cartella ha affermato che a memoria riteneva di aver pagato tale annualità ma che comunque primafacie l’importo reclamato gli sembrava enorme rispetto a quanto paga correntemente.
Seconda verifica per cercare di conoscere  quanto dovuto e sorpresa, l’importo riportato, che  si presumeva  in euro, mancando qualsiasi dicitura ed essendo dotato di decimale di complemento era da interpretare  in lire ( forse meglio in migliaia di lire )  quindi la cifra reclamata era da intendersi in lire con troncamento alle mille lire. Un modo semplicissimo e chiarissimo di trasparente comunicazione , il tutto in assenza di qualsiasi indicazione. Il cittadino-contribuente a questo punto, persa l’intera mattinata di lavoro per correre dietro ai parti cesari dell’esperto, chiede agli addetti se sono in grado di verificare se tale ruolo (che lui conosce come cartelle e della quale ignora il numero) sia per caso stato pagato, dal momento che è sempre stato ligio alle richieste di pagamento notificate.
L’addetto, dopo una verifica ed il controllo degli archivi scopre infine che la cartella esattoriale riportante il ruolo reclamato dal Comune è stata regolarmente pagata nei termini. Allora se tutti già sapevano tutto in quel dell’Ente comunale non è forse risparmiare evitare di inviare centinaia e centinaia di lettere raccomandate al costo cadauno di circa 3E per mettere in allerta un’intera popolazione con dati e cifre che i dipendenti dell’ufficio commercio hanno già nei data base e sanno che tali cifre dovute sono già state magari versate a suo tempo. Non sarebbe stato forse risparmiare evitare di ricompensare con 35mila euro un ragioniere dalle indubbie capacità che però di fatto dalle cartelle inviate risulta aver ricopiato i ruoli già censiti Cogest, inviandoli per al 2006, con la riconversione per giunta sballata in euro. Evidentemente come la prodiana finanziaria si spera sull’effetto sorpresa e buona fede di qualche ligio residente che fidando ancora nella correttezza amministrazione dei suoi interessi va a versare le cifre richieste.
Cosa dire di questa poderosa macchina da guerra ?
Complimenti  al dirigente dell’Ufficio che la ha attivata, ai professionisti che la hanno realizzata ed all’Ufficio che si sta beccando tutte le rogne per istruire le pratiche e rispondere alle richieste dei tartassati !!!!
Cosa resta da dire al povero contribuente: ma i costi di tutta questa frenetica attività del Comune chi li paga? Il tempo e le spese a carico del cittadino chi le paga?
Sapere che tutto questo ha richiesto un incarico esterno lautamente remunerato, il coinvolgimento massiccio dell’Ufficio, che comunque è stato bloccato da tali attività per la valanga di gente che è stata costretta a recarsi presso l’Ente anche solo per capire di cosa si parlava, il tempo sottratto ai cittadini contribuenti e le preoccupazioni di quanti già vivono di grame entrate per richieste addirittura prive della valuta di riferimento per cui ad una corretta lettura appaiono semplicemente raddoppiate, rappresenta un capolavoro di iniziativa e professionalità! Altro che recuperare i 280mila euro qua ci “akkapezziamo” pure qualcosa in ricorsi!
Ultimo aggiornamento Domenica 28 Giugno 2009 13:35