Ischia: Una interessante tesi sulle cause della frana Stampa
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IschiaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Domenica 21 Maggio 2006 19:31

Ischia: Una interessante tesi sulle cause della frana

La signora Virginia Vessa ha inviato una nota al Sindaco del comune di Ischia, alla Presidenza del consiglio dei Ministri, Protezione Civile, alla Regione Campania, alla protezione Civile ed alla Procura di Napoli sulle cause dell’alluvione di Ischia.
“ Esprimo le più profonde condoglianze alle famiglia di Ischia distrutta dall’alluvione ed a tutta la Comunità dell’Isola, dove talvolta trascorro brevi vacanze. Desidero anche invitarvi a leggere il sito: spazioweb.inwind.it/arch_virginiavessa, in cui alcuni anni fa ho dettagliatamente descritto le cause dell’alluvione di Sarno, che sono esattamente le stesse di quella di Ischia.

Non di frana da distacco si è trattato, ma di alluvione, perché dai punti, tutti alla stessa quota, in cui hanno origine le tre “frane”, è uscita una gran quantità di acqua, contenuta in una cavità sotterranea, evidentemente satura, alimentata normalmente dalla pioggia che si raccoglie in una sovrastante depressione del terreno, detta pòlja. Controllate che cosa c’è al di sopra delle origini delle “frane”! Troverete una o più pòlje. Ai tempi dell’alluvione di Sarno e comuni limitrofi ho inviato a tutte le Autorità ed Amministrazioni locali, provinciali, regionali e nazionali,
Ordini Professionali, Autorità di Bacino, altri, sia la mia Relazione scritta, sia l’indicazione del sito citato.
Devo dedurre che essi non sono stati tenuti in nessun conto dal momento che gli interventi fatti nelle zone di Sarno (cementificazioni degli impluvi naturali e nuovi canali e vasche di raccolta), a mio giudizio, sono decisamente inutili, perché le cavità dalle quali uscì l’acqua quella notte,
si svuotarono e non si sono più riempite, e non si riempiranno mai più, trovando l’acqua, che ancora si accumula, la sua via di uscita dal bordo inferiore del foro che si formò. I nuovi canali sono destinati, quindi, a restare sempre asciutti. Vi invito ad effettuare indagini all’interno della collina delle “frane”, nel sottosuolo, in cui sicuramente esistono grotte, cunicoli, laghetti sotterranei ed altri fenomeni carsici. Ed a tenerli sotto controllo, sia per conoscere i fenomeni che via via si possano creare, sia per irreggimentare, eventualmente, le acque in esubero.
Purtroppo nella nostra Regione le pòlje sono moltissime ed episodi come questi di Sarno, di Ischia, di Cervinara, si ripeteranno ancora se non si metteranno sotto controllo tutte le depressioni orografiche. Vi suggerisco anche di invitare i vari giornalisti a non dare informazioni
sbagliate ed improvvisate sulle cause delle “frane”: ad es. incendi sulle pendici della montagna (non se ne vedono tracce, né avrebbero influenzato gli accumuli idrici nel sottosuolo); abusivismi edilizi (costituiscono altro argomento, perché gli abusi sono “a valle” delle frane, mentre le cause
vanno ricercate “a monte”).

Ultimo aggiornamento Giovedì 25 Aprile 2013 16:34