Ischia: Le Rsu isolane pronte ad acquistare una flotta per il trasporto in proprio dei rifiuti Stampa
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IschiaNews - Cronaca
Scritto da Il Nostromo   
Venerdì 10 Novembre 2006 12:46

Ischia: Le Rsu isolane pronte ad acquistare una flotta per il trasporto in proprio dei rifiuti

È ormai passato un anno da quando Pegaso, Amca e Lacco Ameno servizi mollavano le ancore svincolandosi dai vettori privati per affidarsi al Casamicciola Terme I° in forza al naviglio degli armatori Cristiano Vassallucci e Alfonso Capodanno. Prendeva il largo, così, il progetto per la traghettata autonoma degli automezzi per la raccolta rifiuti, targate "Isola Verde Servizi". Ora la concretizzazione di un più conveniente ipotesi: l’acquisto di una nave propria. 900miola euro l’Impegno di spesa Pagaso poco meno della metà per gli altri soci

 

Il Nostromo
Isola d’Ischia

Il cammino infinito della “nave fantasma” sembra avere ora una rotta certa.
La spesa annuale delle amministrazioni isolane in favore dei costi delle RSU ed in danno al contribuente, è all’ordine del giorno quale principali preoccupazione delle famiglie ischitane e di tutte le attività imprenditoriali a stazionamento. Una riduzione dei costi della stessa, sembra essere sempre più il libro dei sogni. Eppure uno spiraglio di salvezza in favore delle pubbliche spese, sembrava poter venire dall’investimento di tutti i comuni per l’acquisto di una nave traghetto per li trasporto da e per la terraferma degli autocompattatori delle municipalizzate, per la quale il loro costo occupa la gran parte delle poste di bilancio delle casse comunali.
Lo stato di agitazione degli autotrasportatori dei giorni scorsi, ha fatto si che il discorso dell’acquisto di una motonave gestita con i fondi d’investimento degli enti locali ritornasse quanto mai pertinente ed indispensabile, molti i segnali che vanno in questa direzione, oltre al primo cittadino di Forio Franco Regine che non si nasconde dietro il dito in favore ad una iniziativa in tal senso, altro parametro di riferimento è la convocazione del Consiglio Comunale di Casamicciola Terme, che porta al secondo punto dell’ordine del giorno l’aumento di capitale in favore della partecipata A.M.Ca. srl., aumento che viene sollecitato con domanda scritta presso il protocollo della sede comunale della cittadina termale dallo stesso amministratore unico della municipalizzata, Salvatore Sirabella. Aumento che, fra l’altro, era gia stato deliberato qualche anno fa dal consiglio comunale, quando l’A.M.Ca. era ancora affidataria dei molteplici servizi di gestione per conto dell’ amministrazione di Palazzo Bellavista, prima che passassero alle competenze dell’altra partecipata “Marina di Casamicciola“. Ora, invece, sembra quanto mai singolare la rinnovata richiesta di danaro a favore della stessa quando tutte le incombenze economiche ed i costi del Global Service sono stati spostati alla “Marina di Casamicciola”. Orbene, avendo solo il ruolo di “gestore” della nettezza urbana che vanta introiti da mille e una notte grazie alla tariffazione sostenuta dall’intera comunità cittadina, quale altro motivo potrebbe esserci per una sì tanto cospicua richiesta di “rifinanziamento”. L’acquisto di mezzi propri è sicuramente un passo importantissimo e fondamentale per arrivare in un futuro non troppo prossimo alla diminuzione dei costi per le società RSU stesse e di rimando all’alleggerimento dalla pressione fiscale a carico del contribuente. L’unico neo potrebbe risultare dall’orami sempre più consueta moda di esautorare il consiglio comunale dal fondamentale compito di valutare e democraticamente discutere a larghe intese, salvo poi addosargli tutto il peso e la colpa di “avventure economiche”, finite male, ovviamente evitare di dire disastrose è questione di delicatezza. Troppo spesso i sindaci prestano attenzione e controllo diretto sulla giunta e sugli affari della sede municipale non riservando altrettanta abnegazione alle società unipersonali partecipate. Comunque ritornando all’acquisto del naviglio per il trasporto dl pattume isolano in proprio, sicuramente il comune di Forio avrà un ruolo cardine in tutta la questione, si parla di un impegno di spesa pari a 900 mila euro, sia perché la Pegaso è partecipata di vecchia data e di grosso fatturato in rosso e con le casse al verde, ma principalmente perché almeno sulla carta ha scadenza elettorale più lunga. Per la cittadina termale almeno rifacendosi alla richiesta di capitale la cifra è di circa la metà se ne deduce che per la Lacco Ameno servizio sarà poco meno. A quanto pare la nave sarebbe già stata individuata dal comandante Ivo Iacono e da altro personale addetto, resta solo da siglare l’atto definitivo. Insomma l’acquisto di cui si narra oltre ad essere una delle prime ipotesi discusse è attualmente il passo successivo al mezzo fallimento del noleggio delle unità presso armatore privato. Infatti già dall'inizio del mese di settembre dello scorso anno, pur se parzialmente, il servizio di trasporto marittimo dei rifiuti solidi urbani avrebbe dovuto subire un cambiamento di rotta, o meglio di vettore. Diciamo parzialmente poiché almeno due delle aziende municipalizzate ischitane, tra cui la Ischia Ambiente ,sarebbero vincolate con la Traghetti Pozzuoli, la quale a sua volta, per una maggiore affidabilità e competenza, ha consegnato lo stesso nelle capaci "mani", si fa per dire, della "Tra.Spe.Mar." in virtù di contratto di locazione di natura transitoria. Dunque, sarebbe proprio questo il doppio passaggio alla base dei costi di pedaggio sul mare a cui sono soggette le aziende del settore, costrette a fare i conti e a dare conto di prezzi in continua ascesa, soprattutto da quando è nato questo agreement fra gli armatori D'Abundo e Marrazzo. Comprensibile pertanto la volontà di consociarsi in un unico soggetto per il solo trasporto su nave e con rappresentante di sorta da nominare a rotazione d'incarico tra i presidenti delle società consorziate. Così dopo mesi di conferme, trattative e continui capovolgimenti di fronte, partiva il progetto della  società "Isola Verde Servizi", con le società Amca, Pegaso e Lacco Ameno servizi, unite nell'intento del traghettaggio in proprio da e per la terraferma degli automezzi destinati al trasporto in discarica dei rifiuti derivanti dalla raccolta sul territorio isolano. A parte i comprensibili e soliti problemi legati alla mobilità ed ai collegamenti nel golfo i piani vanno avanti anzi si spingono verso nuovi orizzonti, con la volontà palesata ed in via di attuazione di prendere finalmente una flotta propria. Dunque ora gli accordi ci sono (se ve ne sono stati, o se sono stati siglati in via definitiva e ufficiale, o se è stato necessario mediare con i soci di un tempo, non è dato sapere) fra le società dell'isola verde ed i suoi rappresentanti. Dunque il trasporto in proprio dei prodotti speciali da e per la terraferma dall'Isola Verde è una realtà, il miglioramento e la diminuzione dei costi non altrettanto. Pertanto, come dicevamo, stando all'imponderabile svolgersi degli eventi, sarebbe in corso una seduta permanente fra tutti i legali rappresentanti delle aziende miste dell'isola d'Ischia, una riunione che toccherà anche la questione dei contratti per la rescissione o rimodulazione degli accordi, con la previsione di una nuova partnership, o addirittura alla costituzione di un unico consorzio per l'acquisto di una unità navale per l'esercizio di tali operazioni commerciali, e forse proprio perché questo progetto iniziale non è andato, per vari e noti motivi, a buon fine. Prendere una nave pare sia la prossima strategia, nell'attesa di una auspicabile adesione delle varie La Torre e Ischia Ambiente e perché non pensare anche all'inserimento della SEPA, si continua sulla rotta dell’Armatore in affitto. Un vecchio detto dice "Se non mangi carne, almeno bevi brodo", non potendo aspirare ad un servizio a costo zero ad opera della CAREMAR, così come avviene per le isole pontine, almeno una buona notizia per il futuro dei contribuenti isolani, perché l'arrivo del nuovo gruppo amatoriale consentirà, si spera, una consistente riduzione dei costi anche se tra qualche decennio viste le premesse. Entro fine anno forse si scioglierà ogni riserva e allora si saprà chi navigherà col vento in poppa, le tasche degli armatori privati o quelle dei cittadini isolani.

Ultimo aggiornamento Giovedì 25 Aprile 2013 16:00