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IschiaNews - Sanità
Scritto da Peppe D'Ambra   
Venerdì 02 Maggio 2008 16:26

Ischia: La schiana vietata di notte

La vergognosa politica al risparmio di Ateniese spegne le speranze di tante persone di una adeguata e pronta assistenza sanitaria.
Per il 118 non è possibile nessun atterraggio di notte, il moderno eliporto non offre le dovute garanzie per mancanza dell’illuminazione, gli ammalati isolani e quelli della Regione portati prima al Cardarelli e poi trasferiti in ambulanza al nosocomio puteolano, con i notevoli ritardi che si verificano per il pronto intervento sanitario. Un ospedale di frontiera. Posto al centro dell’area flegrea e collegato con importanti assi viari. L’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli, conosciuto anche come “la Schiana” (dal nome della piana su cui sorge), è uno dei più importanti presidi sanitari nell’area a nord ovest di Napoli. È una struttura moderna costruita negli anni ‘80 in seguito alla crisi bradisismica.

Oggi il “Santa Maria delle Grazie” è una delle quattro strutture ospedaliere dell’Asl Na 2 (oltre 520mila abitanti divisi in 18 comuni: dall’area flegreo-giuglianese alle isole) insieme al San Giuliano (a Giugliano), il “Rizzoli” (di Lacco Ameno, Ischia) e l’”Albano Francescano” (Procida). Con le sue 18 unità operative e 204 posti letto è il più grande nosocomio dell’Azienda Sanitaria Locale. La sua posizione strategica ne fa uno degli ospedali più utilizzati della Campania come testimoniano i dati del 2006: 16.354 casi trattati, 72.047 giorni complessivi di degenza, per una media di 4,4 giorni di degenza per paziente; 4262 interventi chirurgici; è stata calcolata una crescita complessiva delle attività nel 2006 del 8,24% rispetto al 2005. Questo è quello che si trova scritto su Internet, quando si digita ospedale “La Schiana”. Tutto risponde al vero e si sono fatti davvero passi da gigante nell’assistenza sanitaria in quella struttura sanitaria pubblica. Soprattutto il reparto di Neurochirurgia si avvale della presenza di ottimo personale medico e parasanitario, notevoli gli interventi che vengono svolti e altrettanto i risultati positivi. Tutto questo però si vanifica quando per il cosiddetto acino di sale si perde la minestra. Una vera e propria stupidaggine che speriamo, il funzionario regionale e manager dell’ASL NA2 Ateniese, voglia eliminare al più presto. L’Eliporto all’avanguardia di cui è dotato la struttura sanitaria non può funzionare dall’imbrunire in poi perché non sarebbe dotato di un adeguato impianto di illuminazione. Una vera e propria vergogna se è questa la causa eliminabile davvero con una spesa irrisoria. In questo caso non si può parlare nemmeno di risparmio perché per trasferire l’ammalato dal punto in cui l’elicottero atterra comunque comporta un costo notevole. Cosa capita e cosa è capitato qualche tempo fa per esempio ad una ammalata isolana che tramite l’elicottero del 118 doveva raggiungere all’imbrunire, perché lì c’era un posto letto disponibile, l’Ospedale santa Maria delle Grazie alla Schiana di Pozzuoli che l’elicottero del 118 si è dovuto dirigere all’eliporto del Cardarelli dove ad attendere la nostra concittadina c’era un’ambulanza pronta a partire per raggiungere la destinazione stabilita già prima della partenza dell’elicottero. Capirete cari miei che con il traffico caotico sempre presente a Napoli il viaggio diventa una vera e propria avventura e bisogna avere davvero molta fortuna per arrivare VIVI a destinazione. Si vanifica quindi il pronto intervento con l’elicottero che tante vite isolane ha contribuito e contribuisce a salvare; siamo sicuri che il pronto intervento sarebbe risultato molto più veloce se fosse stato effettuato con un mezzo navale, i pochi nodi che separano la nostra isola da Pozzuoli sicuramente sarebbe stati coperti in un tempo molto più breve. Come è nostro costume quando veniamo a conoscenza di queste notizie non riusciamo a non gridare forte tutta la nostra rabbia e sconcerto nei confronti di chi vuole fare economia sulle cose di poco conto, ma che diventano di vitale importanza per quelle persone che sono costrette a doverne fare uso. Quando costa ‘sto benedetto impianto di illuminazione e quando incide sul bilancio milionario di un’ASL che da sempre è stata campione di spreco? Può essere giustificata una carenza di così poco valore economico in cambio della speranza di sopravvivenza anche di una singola persona? Noi pensiamo proprio di no e vogliamo sperare che il funzionario regionale Ateniese sappia dare le adeguate risposte a questo problema in tempi davvero molto brevi. Noi attendiamo fiduciosi.

Ultimo aggiornamento Sabato 25 Agosto 2012 20:35