Ischia: L’accesso negato al Rispoli genera malumori e scontento tra i ragazzini Stampa
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IschiaNews - Sport
Scritto da Francesca Tamberlani   
Martedì 30 Novembre 1999 01:00

Ischia: L’accesso negato al Rispoli genera malumori e scontento tra i ragazzini

Un campo sempre più conteso. I cancelli del Rispoli aprono esclusivamente a quelli dell’Ischia calcio. Dopo la ristrutturazione e i lavori di completamento dello stadio comunale di Ischia, il campo da gioco rimane una chimera per la maggior parte dei giovani (e non) isolani. Solo un team privilegiato, l’Ischia calcio, ha la possibilità di accedere al campo e godersi l’agognato manto erboso. Il resto della popolazione locale rimane a guardare e si vede negato il libero accesso a un luogo di svago e divertimento per eccellenza.
I calciatori in erba sono coloro che risentono di più del divieto: non vedono l’ora di tornare a sgomitare sul rettangolo di gioco e imitare le gesta dei loro beniamini.

Le lamentele e le polemiche si riversano a fiumi sull’amministrazione comunale. Perché alla prima squadra dell’isola è consentito allenarsi e disputare le sue partite liberamente, mentre ai folti gruppi di ragazzini calcio-dipendenti no? La prospettiva di trascorrere un inverno senza potersi allenare e sfidare a suon di goal, spaventa la maggioranza degli under 18. Le spiegazioni degli adulti non sono sufficienti a domare il desiderio di praticare senza limitazioni il proprio sport del cuore.

Dal campo di calcio alla piscina il risultato non cambia… Per chi voglia sguazzare nell’acqua o macinare corsie a suon di bracciate, la situazione appare cupa.
Lo spazio comunale preposto all’attività natatoria di Ischia è inequivocabilmente chiuso, per tutti. Nessun via libera privilegiato, nessuna disparità di trattamenti: solo un NO perentorio per chiunque paventi l’idea di frequentare la piscina. E i motivi di questa negazione rimangono avvolti nel dubbio…
I malumori degli sportivi montano e i responsabili non forniscono spiegazioni chiare ed esaurienti.
Il Rispoli è reduce da una ristrutturazione; la piscina è “rotta” da mesi. Di riapertura, in entrambi i casi, non se ne parla.
I cittadini aspettano e sbuffano, irritati per una gestione insoddisfacente. Chi amministra si trova sulle spalle il peso delle inefficienze del passato, ma il tempo delle recriminazioni è finito e non gli resta che rimboccarsi le maniche e dimostrare di avere a cuore le esigenze degli abitanti.

Ultimo aggiornamento Giovedì 25 Aprile 2013 16:13