Bologna: Crisi di governo favorita dall'arroganza di Letta Stampa
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BolognaNews - Cronaca
Scritto da Il Consigliere regionale Dott. Fabio Filippi   
Venerdì 04 Ottobre 2013 10:34

Bologna: Crisi di governo favorita dall'arroganza di Letta

“La decisione assunta dal Presidente del Consiglio dei Ministri, Enrico Letta, di congelare l’attività di governo, determinando in questo modo l’aumento dell’Iva è una grave violazione dei patti su cui si fonda questo governo, contraddice il programma presentato alle Camere dallo stesso Premier e ci costringerebbe a violare gli impegni presi con i nostri elettori durante la campagna elettorale e al momento in cui votammo la fiducia a questo esecutivo da noi fortemente voluto”.

Questo il passo più saliente della lettera con la quale Silvio Berlusconi ha invitato la compagine governativa del Popolo delle Libertà a dimettersi dalle rispettive cariche. Questi i motivi per i quali stiamo organizzando pullman diretti a Roma per manifestare la nostra vicinanza a Berlusconi, venerdì 4 ottobre, giorno di San Francesco.
Quella del Presidente Berlusconi è stata una decisione sofferta. Non si poteva continuare l’esperienza del governo delle larghe intese, gli esponenti del Pd al governo e lo stesso Letta sono venuti meno agli impegni presi di fronte al Parlamento. L’arroganza dimostrata da Letta, con un linguaggio da bar dello sport, ci ha intimato “prendere o lasciare”, ha rappresentato la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Non possiamo renderci complici di una ulteriore vessazione imposta dalla sinistra agli italiani con l’aumento dell’Iva che inciderebbe su tutti i consumi. E’ ora di tagliare le spese inutili, le pensioni d’oro e tassare pesantemente i signori con i conti correnti all’estero.
La crisi si è determinata per ragioni economiche che riguardano milioni di famiglie stanche di subire una pressione fiscale giunta a livelli insostenibili. Non condivido perciò i distinguo e le prese di distanza di alcuni ministri del Popolo delle Libertà che minacciano di formare un nuovo partito. E’ più che mai necessario restare uniti e cambiare l’Italia. L’impressione che ho è che alcuni si sentano più legati al loro scranno che all’interesse degli italiani ed al dovere di lealtà verso il partito che li ha nominati. Non comprendo nemmeno certi sofismi relativi alla collegialità delle decisioni relative al governo, specie se vengono da deputati che sono stati candidati per volontà delle segreterie dei partiti ed eletti senza nessuna preferenza, ossia non per merito proprio, ma solo grazie al fatto di essere stati inseriti in liste chiuse e con capolista Silvio Berlusconi.
Ora il Presidente della Repubblica dovrà decidere se seguire la via maestra e democratica delle elezioni o perdersi in estenuanti sondaggi preliminari ed incarichi per formare un governo raccogliticcio composto dal Pd, dai grillini transfughi, dai comunisti di Sel, da Scelta Civica e da eventuali doppiogiochisti del Pdl.  Sarebbe un governo frutto di un ribaltone, di trame ed intrallazzi, non il risultato di libere elezioni e quindi della volontà popolare.
Fabio FILIPPI
Gruppo Assembleare Pdl Fabio Filippi
Bologna, 30/09/2013

 

Ultimo aggiornamento Sabato 05 Ottobre 2013 11:43