L'espropio eterno Stampa
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CasamicciolaNews - Cronaca
Scritto da Ida Trofa   
Giovedì 13 Novembre 2008 18:50

Questione nicchie al cimitero di Casamicciola: entro il dieci lo sfratto del muro di cinta sud-est

L’esproprio eterno

Entro il 10 novembre lo sfratto dei resti compresi quelli delle vittime del famoso terremoto. Molti dubbi e poche spiegazioni sull’operazioni, ivi compresa la richiesta prestampata per i diversi movimenti di ossa. Italia, terra di Santi, Poeti, Naviganti e furbastri, aggiungiamo noi.
Per quanto infatti sta accadendo a più ripetizioni già da qualche anno nel cimitero di Casamicciola Terme, sarebbe proprio il caso di aggiungere in verità terra degli inganni e degli arcani di segni di chi ha perso le pecore ed ora vuole la lana sempre per non scontentare i compagnucci.

Ma non è giusto perché il sindaco è di tutti e tutti deve tutelare e non servirsi di cavilli per porre in esser i propri disegni. Dopo anni di vani tentativi per radere al suolo e ricostruire con più unità di ridotte dimensioni le nicchie del cimitero dove tra l’altro riposano le anime perite nel famoso terremoto di Casamicciola per tagliare la testa al toro ed acciuffarlo per le corna si è passati ai modelli prestampati con tanto di clausola autofregante.
Infatti attraverso il deliberato dell’amministrazione Comunale regolarmente pubblicato all’albo pretorio oltre che affisso per le bacheche cittadine, viene per l’ennesima volta stabilito di appaltare la realizzazione di nuovi spazi sul muro di cinta terminale a Sud Est del camposanto da destinarsi a resti mortali. Quelli vecchi debbono essere spostati altrove e pertanto è necessario che i congiunti provvedano autonomamente nel caso nessuno si facesse avanti troveranno posto nella fossa comune rendendo vendibile ad altri lo spazio. Imprenditorialmente ineccepibile, visto che il comune è al verde!  Tutto regolare secondo il governo cittadino, peccato però che dalla lettura dei deliberati e sopratutto dal documento per la redazione della richiesta di spostamento ed eventuale sistemazione successiva nei nuovi spazi, con tanto di firma in calce degli aventi diritto (diritto storico) sulle nicchie dello stesso muro, non si può non notare la dicitura subdola ” tolgo dalla nicchia ed alloggio in colombaro/ loculo). Una dicitura da accettare volente o nolente quale stampato predisposto in forma unica, proprio perché nello stesso viene riconosciuto sottoforma di sottoscrizione che si è titolari di nicchia (cioè spazio adibito ad una o più sepolture), mentre lo stesso diritto viene successivamente tramutato sottoforma di loculo o colombaro in fase di controfirma, (cioè vano murario destinato ad una singola sepoltura). Questo quanto si evince dalla lettura degli atti ufficiali di Palazzo Bellavista, mentre tutto il resto sono solo chiacchiere e non certezza veritiera amministrativa pubblicamente edotta, dunque di sicuro una bella trappola predisposta nei confronti di chi un tempo con grande sacrificio rinunciò ai beni materiali terreni in favore di una degna sepoltura ai propri cari e congiunti, al pari di chi già da più di un anno ha pagato alle casse comunali un notevole importo per una promessa di concessione e che ora si vuole mantenere in danno di altri, tutto questo perché si continua a nicchiare nel recuperare gli spazi oltre i confini murari cimiteriali di proprietà pubblica e preposti a tali scopi, dove per una giusta causa in favore di un intero tessuto sociale, si risolverebbe in modo serio dignitoso e definitivo il problema delle esumazioni e riesumazioni, senza per questo scatenare un’autentica guerra fra poveri fra gli stessi cittadini.
Mentre invece nell’esatto capoverso cittadino gli stessi amministratori, stanno perdendo la carta del navigare e chissà quant’altro ancora, eliporto compreso per mantenere le proprie posizioni al fine proprio di ottenere gli allargamenti degli spazi a terra allargandosi sul mare. Dunque non sembra proprio che valga il dire paese che vai usanza che trovi visto che a in pochi chilometri di strada si trovano due pesi e due misure e guarda caso sempre sotto lo stesso assessorato. Speriamo solo che si abbia la decenza del riguardo nel confronti di quei resti che sino alla data stabilità per lo sfratto non saranno stati ancora rivendicati, ovvero sino al 10 novembre.
Ultimo aggiornamento Mercoledì 11 Marzo 2009 17:41