Domande su Napoli per il professor della Ragione Stampa
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NapoliNews - Cronaca
Scritto da Achille Della Ragione   
Mercoledì 15 Novembre 2006 11:33

Domande su Napoli per il professor della Ragione

  1. Perché la Camorra ha subito un repentino passo in avanti, conquistando territori, inserendosi negli appalti, nella gestione dei rifiuti, perfino dei lavori. Ma soprattutto come spiega questa escalation di morti, di minacce e di nuove faide? Cos’è che sta rendendo più forte famiglie ed organizzazioni?
  2. Falcone diceva che la Camorra è un grande circuito di famiglie, in via orizzontale che controlla numerosi interessi e numerose zone ed è più identificabile e più piccola della Mafia. Oggi sento parlare di Sistema, di un’organizzazione grande, non più così stabile con ramificazioni eccellenti, con cellule intoccabili. Un po’ come la Mafia. Sono cambiati gli scenari? Anche la camorra inizia ad avere agganci internazionali e stanze dei bottoni e non solo famiglie?
  3. Cosa pensa della proposta dell’esercito a Napoli? Quando vi fu l’Operazione Partenope a Napoli, i frutti dell’impegno militare si videro, soprattutto in termini di microcriminalità visto che è proprio la microcriminalità a dare linfa al “Sistema”?
  4. Lei come giudica l’operato delle istituzioni, nella città? Si può parlare di impotenza, di incapacità, di mancanza di mezzi, di impossibilità o peggio ancora, di collusione e di sistema incancrenito, anche in sede politica (se si pensa a giunte e comuni sciolti anche in passato, ad Asl corrotte…)?
  5. Si parla di istituzioni politiche, ma c’è un altro aspetto, riguardante le forze dell’ordine e la magistratura. Anche in quel caso è più pressante la carenza di risorse e la sostanziale paura di agire e reagire al problema?
  6. I dati dell’Eurispes dicono che la Camorra guadagna all’incirca 12 miliardi di euro all’anno, perlopiù per spaccio di droga, ma circa il 30% grazie ad appalti truccati, edilizia abusiva ed ora il nuovo affare che coinvolge lo smaltimento illegale dei rifiuti. Come mai gli facciamo i conti in tasca, ma non riusciamo a bloccargli niente? E soprattutto possibile che a tali cifre nulla sia appariscente o i guadagni così facili e loschi individuabili, soprattutto se inerenti a settori pubblici?
  7. Come giudica il rapporto di Napoli con l’informazione e la cultura in questi tempi? L’ esperienza tragica di Giancarlo Siani prima, la solitudine di Roberto Saviano oggi, le minacce a giornali ed operatori dell’informazione sono la testimonianza di un mondo che vuole zittire o ignorare la cultura e l’informazione. Cosa ne pensa?
  8. E’ vera l’immagine di Napoli, come una città dove vige una cultura dell’illegalità di cui ci si compiace o contro il quale non c’è né reazione, né soluzione, perché la camorra fa comodo a tutti? Qual è lo scenario di Napoli, città volenterosa o città incancrenita?

1- Le famiglie della camorra hanno avuto un notevole incremento dei loro fatturati da quando hanno cominciato ad interessarsi di droga, subito dopo il regno di Cutolo ed oggi sono così forti economicamente da poter condizionare lo Stato. Solo una liberalizzazione della droga potrebbe cambiare la mappa del potere in Campania. L’aumento dei morti è dovuto all’assenza di una struttura verticistica ed alla           presenza di tante famiglie concorrenti sul territorio.
2-La mafia è ancora lontana come modello, ma le famiglie sono ben ramificate all’estero: Spagna, Est europeo e sud America e controllano voti e preferenze, a tal punto da condizionare pesantemente le elezioni.
3-L’esercito deve venire al più presto a Napoli e rimanerci a lungo, potrebbe, oltre a presidiare gli obiettivi sensibili, in collaborazione con le forze dell’ordine, operare continui rastrellamenti, dando la sensazione di una presenza dello Stato e di un ripristino della legalità. Naturalmente non bastano 500 soldati, ma ne necessitano diverse migliaia.
4-Le istituzioni sono alla frutta e Bassolino ed il suo sistema di potere al capolinea. Purtroppo all’orizzonte non si vede nessuna figura autorevole che possa prendere in pugno la situazione, non solo nell’opposizione, che è letteralmente alla deriva, ma anche nel centro sinistra.
5-Le forze dell’ordine sono disorganizzate e demotivate. La magistratura è divisa dai tempi della gestione del precedente procuratore, Cordova. Scandalosa la quotidiana rivalità tra Procura e Riesame. A questo si aggiunge la proverbiale lentezza del sistema giudiziario, che garantisce in pratica l’impunità.
6-La collusione tra politica e criminalità è quasi perfetta ed intercambiabile ed il fiume di denaro è in grado di corrompere tutto e tutti.
7-L’informazione è saldamente in mano al potere, la cultura latitante ed in via di liquidazione. I pochi intellettuali vivono lontano fisicamente dalla città ed i pochi indigeni sono quasi tutti di sinistra, collusi psicologicamente col sistema.
8-La cultura dell’illegalità ha da tempo preso possesso della città e la speranza di poter rompere questo perverso circuito in tempi brevi è velleitaria. Napoli avrebbe bisogno di un formidabile piano Marshall dello Stato, ma non risorse economiche, bensì incentivi a tutti quei funzionari che volessero trasferirsi all’ombra del Vesuvio: non solo questori, prefetti e dirigenti, ma anche poliziotti, carabinieri e semplici impiegati. Napoli non ha bisogno di elemosine, ma di una diversa attenzione mediatica e degli uomini migliori a disposizione. Sarebbe una sfida entusiasmante, che oramai da soli i napoletani non sono in grado di realizzare.
Achille della Ragione

Ultimo aggiornamento Venerdì 20 Marzo 2009 20:11